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Inediti di Sara Fattoretto

Apparenze

Vestito di apparenze
te ne vai sicuro
all’ombra del muro scalcinato
sul ciglio del rivo oscuro.

Presenze di vita attorno
ombra fedele del giorno
nascente che abbracci
illuso…splendente leggerezza
di stracci d’Oriente.

Sorridi e prosegui distinto
passo di struzzo in recinto
convinto dal fondo le grezze pianure
vinto del mondo e delle sue arsure.

Rovente consumi il respiro
dei venti, sanguigno papavero
bruno fermaglio dai contorti
denti.

Astemio di vino e di miele
lido lontano rigetti le vele
frementi di terra.

È la guerra dei ciechi
vittorie di Pirro echi
ronzanti di luci abbaglianti.

Viandante di nebbia
in note locande ti assordi
bagordi di rabbia stonata
assorbi i sapori acri
noia insensata.

Né gioia o dolore
oh Amore sfuggente
ti riempie.

La mente distratta
tra frotte di gente
dalla divisa d’ un solo colore.

Ricchezza per gli occhi
il nulla nel cuore.

 

Il parto

L’altro giorno un amico mi chiede: “da quanto tempo vi siete lasciati?”.
Io rispondo istintivamente: “sto entrando oggi nel quinto mese”.
Il dolore è come una gravidanza. Rimane nella pancia. Cresce. Attende.
E poi ti libera. Ed è già nuova vita.

 

Notte di mezza luna

Notte di mezza luna,
gallo che canta
amor che consuma
d’un patimento vivo e persistente,
geloso sentire che riduce il tutto in niente.

Gli occhi di lei fissi e insistenti,
mani che danzano,
parole frementi.
Io guardo lontana,
Etna nel cuore.
Cerco conforto nel ricordo migliore.

Tu, male profondo
lasciami andare.
Luce del giorno riportami il mare
e i gabbiani leggeri,
alti e armoniosi;
portate lontano
i pensieri smaniosi
che lasciano insonne il mio corpo dolente
e l’animo in pena
di rabbia crescente.

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© Sara Fattoretto

Sara Fattoretto, classe 1986, da bambina si avvicina alla musica e al canto. È appassionata di jazz e improvvisazione. Si dedica allo studio della voce presso i Civici Corsi di Jazz (Milano) e le scuole T. Monk di Mira (Ve) e Thelonious di Vicenza. Nel 2014 esce il suo primo album col progetto Saya, quintetto che rivisita in chiave jazzistica la tradizione della canzone italiana dagli anni ’30 agli anni ’60.
Si laurea in Lettere Moderne e in Servizio Sociale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Lavora come operatrice sociale presso una comunità di accoglienza per richiedenti asilo.
Scrive per urgenza.


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