, , , , , , ,

Una frase lunga un libro #80: Francesca Gironi, Abbattere i costi

gironi_abbattere-i-costi-cover-copia

Una frase lunga un libro #80: Francesca Gironi, Abbattere i costi, Miraggi edizioni 2016, € 10,00

Non rispondo al telefono per paura
che uno sconosciuto
con voce sconosciuta
mi domandi qualcosa.

[…]

Non mi troveranno
questa volta non mi troveranno.

Abbattere i costi è stato per me una grande sorpresa. Un libro semplice e complicato, profondo e delicato, ironico e malinconico, più che mai attuale. La sorpresa è stata ancora più grande perché di Francesca Gironi non avevo mai letto nulla, l’avevo ascoltata una volta a Roma, al Poetry Slam di ‘Ritratti di Poesia’ di un paio d’anni fa, ma distrattamente; quindi queste poesie sono per me una novità assoluta. E niente più che un’intuizione mi ha fatto scrivere all’autrice per chiederle il libro. Gironi conferma ancora una volta ciò che sostengo spesso, cioè che si possano scrivere poesie che stiano dentro al tempo, usando le cose di tutti i giorni, che siano oggetti o (come vedremo) bollette dell’Enel, per poi raccontare gli stati d’animo, le paure, le mancanze e – perché no – le certezze, che non mancano mai, perché non è solo il bello a essere certo, non è solo ciò che ci rende felici a confermarci che stiamo al mondo, lo è – e spesso lo è di più – anche ciò che ci fa soffrire.

Vi prego fate delle cose
che a guardarle fuori
si intraveda il dentro

L’attacco di questa poesia non è solo una richiesta agli altri, ma è anche una dichiarazione. Quando scrive, Gironi fa proprio questo: racconta le cose e di quelle cose ci mostra la superficie, ma non ci fermiamo, siamo invitati a passarci attraverso, per vedere dentro, per guardare sotto alle croste, nelle crepe e dietro alle crepe, che è cosa diversa. Le poesie di Francesca Gironi mi hanno ricordato qualcosa di quelle di Luigi Socci (non a caso citato nei ringraziamenti del libro); facendo le debite proporzioni mi pare che Gironi faccia lo stesso lavoro di Socci sulle parole e abbia lo stesso sguardo attento e la capacità di mostrare il ridicolo di qualsiasi questione. Il dramma non è solo un dramma ma è anche e sempre il suo contrario. Essendo molto giovane, Gironi ha uno sguardo più ingenuo, ma ha un’idea di poesia già molto delineata e che a me piace parecchio.

Di cosa parla Abbattere i costi? Parla di assenza, di persone che si allontanano: Nonne che non ci sono più, sorelle che vanno ad abitare altrove – e non conta se quell’altrove sia a soli 15 minuti – la malinconia è la stessa, un padre di cui fa strano leggere sulla cassetta delle lettere di avere lo stesso cognome, amori finiti, e assenze come quella della madre. Queste nostalgie, il richiamo continuo agli affetti sono descritti attraverso l’uso delle cose con cui abbiamo a che fare quotidianamente. Ecco che una bolletta dell’Enel può confortare, ecco che la disdetta di un abbonamento telefonico implica la richiesta di un perdono, ecco che l’assicurazione dell’auto contro gli atti vandalici diventa rassicurazione, perché quella cosa banale a cui tutti ricorriamo è la corda alla quale aggrapparsi, è un baricentro, il punto di equilibrio. Se camminiamo a tentoni perché d’improvviso è buio cerchiamo il muro da tastare. Se soffriamo cerchiamo qualcuno da abbracciare. Ecco il televisore, l’abbonamento da pagare, altro conforto, ecco il riscaldamento da pagare, ecco l’amministratore. Ogni cosa è la cosa in sé, ma è anche l’appiglio, è anche la maniglia da tirare per uscire di nuovo o chiudersi dentro, ecco un ricordo come una colazione al Gianicolo, ecco Kobane libera in contrapposizione, anzi in contemporanea, a un messaggio ricevuto che dice: mi sposo. Eccole le cose che avvengono tutte insieme, quelle gravi, quelle gravissime e quelle belle, nelle stesse giornate, negli stessi istanti. Gironi mette, ad esempio, nella stessa poesia la preparazione al beach volley estivo, un messaggio del Papa, un caccia bombardiere in azione, gli sbarchi degli immigrati, un biglietto di un treno interregionale per venirti a cercare a pochi euro; lo fa perché così vanno le cose e così stanno.
Il libro è diviso in tre parti: Abbattere i costi, che è il racconto di ciò che è stato e di quel che è, soprattutto;  In caso di esplosione, che sono poesie che preparano al peggio ma anche al meglio, versi in cui si attende; Pratiche di resistenza, che sono i modi in cui il corpo e l’anima s’industriano per rimanere a galla, per vedere oltre, per inventarsi un orizzonte senza raccontarselo.

© Gianni Montieri

*

Alcune poesie tratte da Abbattere i costi si possono leggere cliccando qui

2 risposte a “Una frase lunga un libro #80: Francesca Gironi, Abbattere i costi”