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Sergio Sollima, A proposito delle “Cinque poesie per il gioco del calcio” di Umberto Saba
Continua a leggere: Sergio Sollima, A proposito delle “Cinque poesie per il gioco del calcio” di Umberto SabaSergio Sollima A proposito delle Cinque poesie per il gioco del calcio di Umberto Saba: perché non è più possibile scrivere poesie. Rileggendo le Cinque poesie per il gioco del calcio di Umberto Saba, scritte negli anni ’30, la sensazione che si impone, fra le altre, è quella di ritrovare qualcosa che si riteneva…
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Lorenzo Pompeo, Belgrado capitale della poesia serba: gli anni d’oro (1952-1961)
Continua a leggere: Lorenzo Pompeo, Belgrado capitale della poesia serba: gli anni d’oro (1952-1961)Belgrado capitale della poesia serba: gli anni d’oro (1952-1961) Dal momento che la “città bianca” (così suonerebbe la traduzione della città serba) fu la capitale di due stati, uno dei quali non esiste più, può essere considerata una ovvietà il fatto che tutte le energie intellettuali e creative del paese confluissero qui da tutta…
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Sonia Gentili: I filosofi. Nota di lettura
Continua a leggere: Sonia Gentili: I filosofi. Nota di letturaCiò che vide Paolo non possono vederlo né Ammonio né Origene, poiché per vedere serve una spina nella carne. C’è molto di più di un coltissimo peplum ne I filosofi di Sonia Gentili, Castelvecchi 2019. C’è una prosa che ha lo stesso sortilegio sfrenato della poesia: si parla del fuoco con un linguaggio di fiamma,…
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La voce che (non) sentite: intervista a Cristiana Mennella
Continua a leggere: La voce che (non) sentite: intervista a Cristiana MennellaLa voce che sentite quando leggete in italiano alcuni libri di George Saunders, William T. Vollmann, Paul Auster, Edgar Allan Poe, Doris Lessing non è quella di Cristiana Mennella, perché il traduttore è grande quando sparisce nella misura della voce altrui. Ma a Cristiana Mennella, che lavora principalmente per Einaudi e Feltrinelli ma ha tradotto…
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Nota di lettura: Anna Maria Curci, Nei giorni per versi
Continua a leggere: Nota di lettura: Anna Maria Curci, Nei giorni per versiPer le ciliegie c’è un proverbio apposito – che una tira l’altra. È molto più facile finire un pacco di cioccolatini che non una tavoletta di cioccolato intera. A un aperitivo è semplice spazzolare una ciotola di tarallini anche se si ha sì e no la fame per un morso a un tramezzino. Si possono…
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proSabato: Milena Milani, Il cielo su di noi
Continua a leggere: proSabato: Milena Milani, Il cielo su di noi…Un pomeriggio, al mare, quando l’estate è finita e si è rimasti soli, sembra che il cielo sia lontano, non ha colore, addirittura una lastra inerte, che pesa su di noi sdraiati; gli alberi sulla collina risultano nello sfondo, sono pochissimi, sette, otto, con esili tronchi e una chioma larga, forse sono pini. …Hanno portato…
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Se “il cuore non si vede”: intervista a Chiara Valerio
Continua a leggere: Se “il cuore non si vede”: intervista a Chiara ValerioChiara Valerio è leonardesca. Dottorato in matematica, splendida prosa, occhio acuto e lingua critica, grande talento nel far brillare gli altri. Verrebbe da dire: viva la letteratura che ce l’ha. E guarda un po’, è la nostra. Perché al momento presente Chiara Valerio è (tra le altre cose) saggista e traduttrice, drammaturga e redattrice, ma…
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Joker
Continua a leggere: JokerJoker o della risata Quando ho finito di vederlo prendo via Barberini a piedi, la risalgo fino a Repubblica, mi siedo sui gradini, metto le mani sulle ginocchia e mi rendo conto di essere stanca – non per la passeggiata, per quello che ho visto. E ho una grande, enorme voglia di fumare, anche se…
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Nino Muzzi: La sera del poeta (Trakl)
Continua a leggere: Nino Muzzi: La sera del poeta (Trakl)La sera del poeta C’è un’ora, quella della sera, che contiene per Trakl il momento in cui il mondo appare più vero, pur nella sua crudezza e malinconia. Trakl, al pari di Hölderlin e di Rilke, ha avuto la ventura di passare sotto l’analisi critica di Heidegger, il quale vi ha trovato quel che vi…
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Festlet2019#6: Ghost track
Continua a leggere: Festlet2019#6: Ghost trackLa via del ritorno dal Festlet è impervia, assai più impervia della via di andata. Innanzitutto perché il Festlet è appena finito, ed è quindi il momento più lontano dal successivo. In secondo luogo perché si è reduci da giornate in cui si è riuscito ad ottenere da se stessi il dono dell’ubiquità, e da…
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Festivaletteratura2019 #5: Unplugged
Continua a leggere: Festivaletteratura2019 #5: UnpluggedVoglio dire subito, per favore: siamo agli sgoccioli di questo festlet, e io lo ricorderò come quello degli imprevisti più spiazzanti, eppure non c’è stata cosa che i volontari non abbiano provveduto ad aggiustare, trovare, mandarmi, indicare, risolvere, recapitare. Voglio dire subito il mio consueto grazie. Senza scendere nel dettaglio degli imprevisti; non per privacy,…
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Festivaletteratura2019 #4: Tour
Continua a leggere: Festivaletteratura2019 #4: TourChi è il Conoscente del libro eponimo di Umberto Fiori? Perché il Conoscente ha un archivio: fotografie, una canotta blu, perfino una scatola di unghie e capelli che non ha spiegazione. È l’orrore dell’insensatezza: il Conoscente allude sempre a un segreto, poi te lo toglie. «Qualcuno ha detto che il Conoscente è il Diavolo: quello…
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Festivaletteratura2019 #3: live!
Continua a leggere: Festivaletteratura2019 #3: live!Cominciamo dagli errori. Alla tenda Sordello, durante uno degli Accenti, abbiamo scoperto grazie a Massimiano Bucchi con errori di quale portata a volte si è costretti a convivere, e quanto epocali possano essere dei fallimenti. Ora guardo indietro alla mia vita e sostituisco talune tentazioni a prendermi a schiaffi con le seguenti consapevolezze: 1) Il…
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Festivaletteratura2019 #2: On Stage
Continua a leggere: Festivaletteratura2019 #2: On StageC’è che quando arrivo in redazione, ogni anno, arriva quel bel momento della consegna del pass, oggetto quasi transizionale che andrà a raggiungere i suoi fratelli, a fine Festival, appeso come una ghirlanda di Natale alla maniglia di camera mia, in bella vista. In genere è anche il momento di altre belle sorprese (su tutte,…
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«nessun rimpianto mi prende di quella che fu la vita»: su una citazione di Goliarda Sapienza (1924-1996)
Continua a leggere: «nessun rimpianto mi prende di quella che fu la vita»: su una citazione di Goliarda Sapienza (1924-1996)Da quando sono nata niente mi sorprende, niente mi entusiasma, ma questo senza dolore o invidia per gli altri che «vivono». A tredici anni vidi mia sorella piangere disperatamente e poi ridere come solo lei sa ridere di gioia. La sua gioia mi fece capire che nessuno poteva essere bello come lei. Nessuno, e capii…
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Comunicato stampa: Il canto libero delle stelle mediterranee
Continua a leggere: Comunicato stampa: Il canto libero delle stelle mediterraneeIl canto libero delle stelle mediterranee 5 agosto Giardini della Filarmonica via Flaminia 118 ore 21 Nell’ambito della XXVI edizione della rassegna I solisti del teatro, il 5 agosto alle ore 21.00 debutta a Roma il reading musicale Il canto libero delle stelle mediterranee di e con Francesca Bellino (narratrice), con Stefano Saletti (oud,…
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Variazioni bianche #6: bianco
Continua a leggere: Variazioni bianche #6: biancoAll’inizio si dà retta alla vulgata e si pensa che il colore più angosciante sia il nero. Poi qualcosa fa vacillare la certezza. La morte dietro la maschera è rossa. Il re, con il suo libro che uccide alla prima lettura, è giallo. La nube liberata dal ghiaccio antartico che uccide la razza umana al…
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Variazioni bianche #5: testa da ponte
Continua a leggere: Variazioni bianche #5: testa da ponte(tutte le citazioni da Moby Dick traduzione Cesare Pavese, Adelphi 1987) «Ora, siccome l’occupazione di stare sulle teste d’albero a terra e in mare è molto antica e interessante, diffondiamoci qui un tantino.» C’è in questo romanzo di vertiginose profondità marine qualche brusca virata in altezza, che contribuisce allo stordimento. Non basta rollare e beccheggiare, leggendo Moby…
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Variazioni bianche #4: Direzioni
Continua a leggere: Variazioni bianche #4: Direzioni(Ogni citazione viene da Moby Dick, edizione Adelphi 1987, traduzione di Cesare Pavese) «Tutto, tutto ciò che so lo so perché amo», diceva probabilmente Tolstoij, dove la probabilità è nel fatto che ho trovato la frase su internet e non mi sale alla memoria nessuno scritto da cui potrebbe essere tratta. Vi sarei grata…