– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Pubblicato il 5 novembre 2019 da redazionepoetarum
I
Ho le impronte digitali pulite
mi dicono il mio colonialismo
il passaporto dato in un giorno
e il mare chiamato a testimonio
del passo da ventre a fosso.
Come non chiedere perché io
posso passare il porto?
.
II
So che i bambini sanno
la contingenza del mondo.
Conto ora le ore sole
a slegare cosa e nome.
Perché chiamiamo sole
il sole? E se potessimo
cambiare? Se il sole lo
chiamassimo mare?
Poi tu mi hai chiamato
il tuo peccato e non ho
avuto la prontezza
di slegare me
dal nome, eppure
mi ero tanto esercitata.
Forse l’infanzia finisce
per necessità.
.
III
Sii cauto con me
siamo nati tutti
in culle di granito
abbiamo imparato
prima la superficie,
il crine della polvere
i pori aperti di casa.
Venuti a diffidare
della pelle del mondo.
.
IV
Alcuni silenzi sono lettere d’amore
tentativi di tenere il mondo con le dita,
per il bavero salvarlo dal bordo della vita
perché tu non ne perda mai il calore.
Mi chiedo, mio amore, se saprai
leggere la dedica del mio silenzio
capire che si deve a volte scegliere
tra il diritto alla verità e quello alla vita.
.
V
Ci sono donne titaniche che sanno
tagliare il filo del passato, saltare,
là dove conta, un punto dettato,
sperare che il telaio si apra
alla sorpresa di nuovi tessuti.
Sanno anche dire: “La ringrazio
per questo lascito indesiderato,
so bene che nessuno ha il lusso
di venire al mondo slegato,
ma voglio decidere da sola
i miei nodi al mondo.”
La resistenza è un punto mancato,
è giocare alla Pàmpana
sapendo che sempre il piede
eccede il quadrato di gesso.
.
© Micol Bez
♦
Scrittrice e drammaturga, Micol Bez è nata a Tempio Pausania. Vive a Parigi, dove si occupa di filosofia all’École Normale Supérieure e collabora con il Centre Pompidou. Parte dell’anno insegna etica all’Università di Johannesburg. Le sue pièces sono state rappresentate a Parigi e a New York.
Categoria: inediti, letture, poesia, poesia contemporanea, poesia italiana, poesia italiana contemporanea, poetarumsilva, redazioneTag: Micol Bez, Poesia italiana contemporanea
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