DOVE IO VEDO
II
Troppo scarsi occhi per tanta ricchezza,
o cuore troppo lento per tanto amore,
per tutto il sole, mia voce
soltanto umana
Infinito letargo e spasimo,
contestato dominio
– montes exsultastis –
e barbaglio di fiori
più che la mia mente
palpitanti, gemebondi
più che di vita,
fiori che mai l’inverno calmerà
che mai lacrime scioglieranno,
troppo tremore per il mio chiuso corpo
Messa a fuoco è l’ansia nell’augusta
profondità dell’ora nona,
e settembre per sempre
nell’azzurro fruttuosi cieli
apre al genio inquieto del sole.
da Vocativo, in © Andrea Zanzotto, Tutte le poesie, Mondadori, 2011
[qui la prima parte]