Danza delle dita
La mano a cercare
il soffio del cuore
nel sangue del polso
le mani a intrecciare
le timide dita,
le squame di sole
la mano a distrarre
la frangia, i capelli,
dal cielo degli occhi
le mani a fermare
quest’unico darsi
millimetro istante.
Rimorsi a matita
Dietro un quadro quattro righe di lapis:
era un gioco diventare grandi;
il tuo nome, scritto due volte:
due misure di una vita che non c’è più.
Poi mi dico: eri già più alto di me
quando sottolineavi sul libro di Kafka
il mio senso di colpa nasce da te;
l’ingombrante presenza
del fardello d’amore, la radice di sangue.
Inutile mescolare:
è illeggibile il mosaico, di colla
la sabbia nella clessidra,
pietra di tutti i granelli del tempo;
volano nel vento e nel niente
i petali piatti del ricordo
poi si sitemeranno tutti i tuoi libri;
il Re Rosso sogna Alice che sta sognando
e vede, vede che quasi non ci crede.