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I poeti della domenica #355: Adele Cambria, Ragazzi di Sicilia, compagni

 

Ragazzi di Sicilia, compagni,
possibile che questa terrazza
prua notturna sull’acqua
vietata alla mia adolescenza
supina/ribelle
di donna
PICCOLOBORGHESE
MERIDIONALE
io la conquisti ora con voi
dopo anni
e non ho rughe sulla faccia
compagni
ma bandiere nel cuore
e rosse
squillano finalmente le mie vene
con voi dopo il comizio
disadorno
caparbio
nello slargo
tra le case povere di Scilla
in vista al mare
e perfino i televisori tacevano
mentre, con parole, ci andavamo riconoscendo
di pelle fraterna.

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In AA. VV., La parola elettorale. Viaggio nell’universo politico maschile, Roma, Edizioni delle donne, 1976

Una replica a “I poeti della domenica #355: Adele Cambria, Ragazzi di Sicilia, compagni”

  1. Ad Adele Cambria non piaceva di piacere a molti, le piaceva piacere soltanto ai pochi cui lei piaceva.
    In poche icastiche & fermissime parole la chiarezza di una scelta di campo e di una poetica non soltanto letteraria. Adele mancherà alla umanità pensante e amante.

    Gino Rago

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