Oggi ricordiamo Amelia Rosselli nel ventitreesimo anniversario della sua scomparsa, l’11 febbraio 1996. Come redazione proponiamo due poesie: una poco conosciuta e l’altra inedita.
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[Pastiche per Ferruccio]
Come
se da tanta autobiografia, nascesse il
parto delizioso, delle cose friabili
se dal riottoso incontro con la specie
tutto ciò che è imperfetto e colpevole
voglio io recitare,
fallimentare realtà
o paura dell’ordine,
con fusione soffusa
d’amore poter restituire ai miei persi
soldati l’impero intero del vivere!
Vorrei che
mi si salutasse con gran fragore o che
un attonito silenzio fatto di stupore
corrugasse la fronte a quei bifolchi.
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Luce bianca livida o viola
è ciò che resta
dopo tanti lividi sonni
tante piccole cupole.
Si desta per ricapitolare
poi si mangia vivo
di vuoto o stizza
sempre in lizza.
Ha fratelli giocondi
sono chiari e non bui.
Ma buio s’è fatto
nel mio cuore evanescente
indisciplinato maestro
della poesia.
Il sonno picchia
duro sulla porta
i miei occhi giacciono
ballocchi in terra.
Sono viva come può
un morto essere desideroso!
È colpa di te
che ti arrangi
a colpi di scure
stravvolgendomi.
Mi hai assassinato il cuore
e la mente s’arrabatta
senza cuore!.
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Nota di lettura
La prima poesia, esclusa dalla raccolta Documento e datata marzo 1968 secondo la ricostruzione di Amelia Rosselli in Una scrittura plurale, raccolta di saggi a cura di Francesca Caputo (Novara, Interlinea, 2004), è intitolata Pastiche per Ferruccio. La seconda, senza titolo, non è mai apparsa prima, neanche nel Meridiano dedicato ad Amelia Rosselli. Entrambe sono tratte da «Quotidiano Donna», Anno IV, n. 6, 20 marzo 1981. Lì furono pubblicate senza titolo insieme a Diario ottuso, allora inedito anch’esso.
La trascrizione di Pastiche per Ferruccio proposta in rivista risulta infedele rispetto a quella del volume del 2004; si è deciso pertanto di rispettare la più recente, basata su materiali d’archivio, considerando anche l’articolo di Fabrizio Miliucci, “Cosa ho voluto fare scrivendo poesie?”. Autodeterminazione e assillo metrico in Amelia Rosselli, apparso nella rivista «Incontri», Anno 30, 2015, Fascicolo 1, pp. 13-22. La seconda invece presenta una proposta di edizione.
Entrambe le poesie apparvero all’interno di un articolo-intervista voluto da Adele Cambria, un pezzo originale che sarà proposto sul nostro blog nel pomeriggio.
(AT)