L’onestà dei sassi
voglio nei miei occhi.
Nessun abisso è così vero
come vicino a chi lo ha vissuto
oltre la buccia del senso
sino ai semi del pianto.
L’onestà dei sassi
voglio nei miei occhi
per vedere vivo ciò che è duro
dando al dolore il mio primo bacio.
Chi bacia il dolore sulla guancia
è pronto a tener per mano la giustizia
ma chi bacia nella bocca il dolore
è pronto a far l’amore con l’amore.
*
Sento gli schiocchi profondi
di chi tende i propri abbracci
divaricando insieme al corpo
la parte più pregiata dell’istinto.
Anch’io voglio spalancare
le resistenze del mio amore
e ascoltare il canto del sangue
mentre addormenta la sue onde.
Sino a riuscire un giorno
a toccarmi le punte del coraggio
espirando tutte le fortezze
che costruiscono in noi di notte.
La mia spina dorsale
è una colonna di parole
che inizia con maiuscola tristezza
e finisce con un punto di speranza.
E’ un faro senza guardiano
in preda a contrazioni d’abisso
che comunque resiste alto
truccando di luce ogni urlo.
E’ un cero di istinti
acceso al fuoco dei dubbi
che lentamente si china e si sdraia
per seminare il cuore nella terra.
*
La poesia mi prende in bocca
come fa con i cuccioli una gatta
e mi mette in salvo dal vizio
di vivere solo il mio sgomento.
La sua saliva calda
nella mia mente gelida
fa piegare le braccia
ai giganti del nulla.
E ritorno a cogliere
la rotondità matura del vivere
per spalmarla sui miei contorni
rendendoli dolci prima di cancellarli.
…
© Luca Bresciani (2016)