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I poeti della domenica #453: Paolo Volponi, Simile
Continua a leggere: I poeti della domenica #453: Paolo Volponi, SimileSimile Ancora a tre quarti la luna d’aprilenon ha slegato le corrusche filedel verno; ancora trepida e sottileansima presso l’algido mantiledell’alba e fra il suo proprio stiledi cielo e di terra mette altro monile d’aria e di luce: quasi un cortilefermo, stretto, se non covileriposto, comodo e quasi vileriparo… prosegue un tempo puerileoltre ogni…
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proSabato: Dino Buzzati, Una cosa che comincia per elle
Continua a leggere: proSabato: Dino Buzzati, Una cosa che comincia per elleDino Buzzati, Una cosa che comincia per elle Arrivato al paese di Sisto e sceso alla solita locanda, dove soleva capitare due tre volte all’anno, Cristoforo Schroder, mercante in legnami, andò subito a letto, perché non si sentiva bene. Mandò poi a chiamare il medico dottor Lugosi, ch’egli conosceva da anni. Il medico venne…
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Bustine di zucchero #37: Gesualdo Bufalino
Continua a leggere: Bustine di zucchero #37: Gesualdo BufalinoIn una poesia – in ogni poesia – si scopre sempre un verso capace di imprimersi nella mente del lettore con particolare singolarità e immediatezza. Pur amando una poesia nella sua totalità, il lettore troverà un verso cui si legherà la sua coscienza e che lo accompagnerà nella memoria; il verso sarà soggettivato e anche…
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I poeti della domenica #452: Alda Merini, Pasqua 1966
Continua a leggere: I poeti della domenica #452: Alda Merini, Pasqua 1966PASQUA 1966 Se nel sonno mi aggiro e come lepre cerco ghermire tutto il caprifoglio, se mi sento di cerchi arroventata come una selva, allora penso al frutto di una notte d’more e mi domando come mai possa germogliare spiga da sì lungo tormento, e se mi cerco trovo te solo alle porte… Così…
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I poeti della domenica #451: Mario Benedetti, “Lasciano il tempo e li guardiamo dormire”
Continua a leggere: I poeti della domenica #451: Mario Benedetti, “Lasciano il tempo e li guardiamo dormire”Lasciano il tempo e li guardiamo dormire,si decompongono e il cielo e la terra li disperdono. Non abbiamo creduto che fosse così:ogni cosa e il suo posto,le alopecie sui crani, l’assotigliarsi, avere male,sempre un posto da vivi. Ma questo dissolversi no, e lasciare doloresu ogni cosa guardata, toccata. Qui durano i libri.Qui ho lo…
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proSabato: Pier Paolo Pasolini, Lo ripeto: io sono in piena ricerca
Continua a leggere: proSabato: Pier Paolo Pasolini, Lo ripeto: io sono in piena ricercaPier Paolo Pasolini Lo ripeto: io sono in piena ricerca Nell’impubertà, avevo due spaventi mitologici: quello di essere sepolto vivo, e quello di essere accusato innocente. La seconda cosa mi è tanto accaduta che è successo l’incredibile: mi ci sono abituato. Ora sono accusato innocente su questioni linguistiche. Per fortuna ho un alibi, come…
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Bustine di zucchero #36: Nazim Hikmet
Continua a leggere: Bustine di zucchero #36: Nazim HikmetIn una poesia – in ogni poesia – si scopre sempre un verso capace di imprimersi nella mente del lettore con particolare singolarità e immediatezza. Pur amando una poesia nella sua totalità, il lettore troverà un verso cui si legherà la sua coscienza e che lo accompagnerà nella memoria; il verso sarà soggettivato e anche…
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I poeti della domenica #450: Livia de Stefani, Largo
Continua a leggere: I poeti della domenica #450: Livia de Stefani, LargoLargo Si fa amore del Cristo e dei fiumi questo schifo degli uomini scorti a imbrattarsi la tana di sterco. Bianche allora danno ali ai miei morti a questo mio sangue che specchia l’orrore. Lo conducono in verdi radure dove scorre infinito il silenzio. Il silenzio temuto, che pure ha sapore di menta dopo…
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I poeti della domenica #449: Livia de Stefani, Vidi dal treno
Continua a leggere: I poeti della domenica #449: Livia de Stefani, Vidi dal trenoVidi dal treno Vidi dal treno un’alta casa nuova sola a specchiarsi coi pioppi nel fiume. Strazio mi prese d’esser adulta e desiderio m’avvolse: di amarene e di voci infantili a mazzolini nel canto del girotondo. Ancora vibra a quadretti sul fiume l’anima che lasciai alle finestre dell’alta casa ignota. A quelle sue finestre…
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proSabato: Thomas Bernhard, da “I miei premi”
Continua a leggere: proSabato: Thomas Bernhard, da “I miei premi”La Borsa del Settore Cultura dell’Associazione Federale dell’industria Tedesca Nell’estate del millenovecentosessantasette trascorsi tre mesi nel tubercolosario che a Vienna era ed è tuttora annesso al manicomio dello Steinhof, nel Padiglione Hermann, in cui c’erano sette stanze con due o tre ricoverati ciascuna, tutti quei pazienti morirono mentre ero ancora lì, tutti tranne uno…