– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Pubblicato il 3 gennaio 2021 da redazionepoetarum
Non ho
Non ho,
sono una ferita
da guarire.
Un taglio
in via di rimarginazione
di lembi dischiusi,
di tentativo di apertura
di strappo, di slancio, di scarto.
Non ho,
sono una ferita che
in alcuni giorni puoi dimenticare,
non senti
se la mano resta immobile
col palmo verso l’alto
verso l’altro.
Improvviso, dimentico e afferro
oppure
qualcosa mi tocca
e ricordo allora pungente
delle dita
il punto, esatto
con bruciore di limone
il taglio, sgraziato scucito
il vivo della pelle.
Sono una ferita
aperta da guarire.
(Ferita. Immagini una cosa o un participio passato?
L’ulcera o la condizione?)
Un corpo
Sono un corpo
sono il mio corpo
perché non posseggo quel che sono.
Sono il mio corpo
e dentro ho la terra
disseminata dai primi venti
rocce sedimentarie
basaltiche arenarie
distrutte
sabbia a grana grossa
detriti sfiniti
venuti
sulle anse,
i fianchi
del mio essere fiume
altrove da qui.
Categoria: inediti, poesia, poesia contemporanea, poesia italiana, poesia italiana contemporanea, redazione, Una domenica ineditaTag: Marta Genduso, poesia inedita, Poesia italiana contemporanea, Una domenica inedita
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Il presente blog collettivo non è da ritenersi testata giornalistica, fondando la sua attività solo sulla libertà d’espressione creativa, che da sempre ha animato il progredire del pensiero universale.
Essere. Senza potere né volere possedersi. Una impotenza spietata e felice, che è condizione, destino e ventura. Perché se ci si possedesse, in fondo, saremmo in balia del nostro limite, trattenuti da una irresistibile zavorra. E invece… siamo… ed è tutto quello che abbiamo. E nient’altro vale la pena di avere. O, dovremmo dire, di essere. . Bellissime entrambe, ho amato soprattutto la seconda. Grazie Marta. Sei una sorpresa continua
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