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I poeti della domenica #424: Carlo Betocchi, Campobasso-Salerno

CAMPOBASSO-SALERNO

Il Sannio era ricco di querce
poi cominciarono i noccioleti
dell’Irpinia: e sempre tra i monti.
Ingiallivan le stoppie e le saggine

nei campi; le viti vendemmiate
festeggiavan la morte, con quel loro
cuore a pampini, sventolante.
Ed io tra la morte e la viva salute

del mio viaggio, nel pigro andare di stazione
in stazione, mi staccavo come
una corteccia dal vecchio tronco,
lasciavo che l’anima cedesse,

nel sole d’ottobre, a scaglie, come
corteccia di pino, all’intimo odore
del suo mutarsi in aria balsamica,
finché dai monti sboccai sul mare.

 

Carlo Betocchi, da L’estate di San Martino, Arnoldo Mondadori Editore I edizione maggio 1961, III edizione marzo 1978, pp. 115-116

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