
1)
I gabbiani mi aprono i polmoni
dietro la curva è subito mare
solo basse scogliere, poi
la foce azzurra davanti a me
che scorro, mentre il mezzogiorno
riflette sulle pietre
si spalanca la mia piccolezza
diventa una vela all’orizzonte.
2)
Stanotte alla stazione
C’è il vuoto
se faccio quattro passi
ogni cosa mi parla –
l’ora muta
aspettava evaporasse nel ritmo
delle fronde, il peso della testa.
Un buco nel vetro
chiama le crepe degli assenti
a sussurrare cosa ne rimane:
vuoto vuoto vuoto
solo vuoto che batte
tra i tornanti di un paese.
