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I poeti della domenica #384: Rocco Scotellaro, La prima di agosto

 

LA PRIMA DI AGOSTO

a Manlio Rossi-Doria

In un momento cesserà la giostra
delle giumente bendate che trebbiano
a giri vorticosi sulle aie.
Hanno bisogno d’essere cantate
allora si mettono al trotto
e gli uomini sanno farle sognare:

O esauste fontane, a briglie lente,
dopo i picchi fatigati,
o amore sommo dell’uomo
un vero fratello
che scendeva da cavallo,
rimescolava invano nella ciba
d’acqua al fondo d’un’argilla
che lunga cervice non lambiva!
O vero amore di compagni di lavoro:
ho visto un uomo dare a bere
le sue mani a una giumenta e bestemmiare!

A un cenno, nel momento
or rendetele franche
le giumente sulle aie
con le sacchette gonfie della biada.
Oggi nelle terre
si lavora e si fa festa
la prima di agosto
la gioia di riserva
il cibo di nascosto.
Dall’ombra dei fichi
si vede come una bandiera
sull’ultima biga.
E sono imbianchite le casine
la festa gloriosa dei santi
padri contadini.

(1948)

 

da © Rocco Scotellaro, Tutte le opere, Mondadori, Oscar Moderni, 2019


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