La speranza conquistata
acerba
conquistata e regalata
che siano per te
adesso
la voce spinosa dentro una canzone
il cuore scavato
la memoria che addolcisce,
smiela,
lega i denti
Raccontare
a te
agli orologi che svuotano i minuti
al braccialetto di spago
alle porte senza chiavi
e a quella di cui tu possiedi la chiave
il tempo che mi ha costruita,
il tempo rosso in cui dicevamo “noi”
Smembrare e spezzettare
perché tu possa masticare
la memoria che non ti appartiene,
i giorni della quasi quiete
(i più indecifrabili),
quando le onde che increspavano la superficie
sembravamo un modo per contrastare l’abitudine,
ribadire i principi,
non presumersi in equilibrio
perché non sta bene
ma esserlo, quanto si poteva
2 risposte a “I poeti della domenica #287: Clara Sereni, ‘La speranza conquistata’ e altre poesie”
Esperienza, esperienza rivissuta con altra esperienza in un conato melanconico sul passato, prossimo e remoto, dunque nostalgia, nostalgia pura. Così nel rileggere codesti versi della Sereni, impeccabile nella struttura e nella tessitura armonica, pure nella visione d’assieme. E così il ritorno del vissuto, immancabile e struggente. circolare a sé stesso nel cerchio reiterato ove tangono i piccoli, necessari punti segnati in rosso o nero: abitudini esistenziali. Una danza, insomma, dai ritmi non sincopati, ma piuttosto a tre tempi. di romantiche memorie che irrompono con naturalezza dalla mente sui righi grigi della scrittura in versi. Ecco codesto docile, franco poetare della Nostra.
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