“Penso che i morti ci siano, cioè penso che si continui a vivere anche con le persone che non ci sono più, che continuino a fare parte della nostra vita… Attraverso la memoria, attraverso la continuità dei pensieri e delle emozioni.[…] Non ho dubbi su questo… o, comunque, voglio non averne.”
(Intervista a Giovanni Raboni, Firenze, 29 maggio 2003 – fonte http://www.giovanniraboni.it)
Pensavo
polvere, non cenere; non
arso, pensavo, né centrifugato;
polvere: e diventarlo
a poco a poco, a poco a poco sperdere
il duro delle ossa. E che la terra
non fosse poca né tanta,
né pesante né lieve a cancellare
lo scempio della fossa.
E che la terra fosse consacrata…
E che la terra fosse consacrata
e condivisa, lotto
numerato e introvabile
d’uno dei fiochi immensi cimiteri
che da nord, da nord-ovest
assediano Milano, che ci salvano,
barricate di croci,
d’angeli mutilati, dall’orrore
di marcire in privato, in un giardino.
(Giovanni Raboni)
Quello che hai letto e che ti ha colpito rimane da qualche parte e torna quando è il momento di tornare. Vale per la citazione di Giovanni Raboni che ho messo in testa, che è saltata fuori da uno dei cassetti della memoria appena ho finito di leggere Père Lachaise. Racconti dalle tombe di Parigi. Chi conosce l’opera del poeta milanese, soprattutto la seconda parte di questa, sa quanto fosse centrale il tema della morte, di come questa rappresentasse una sorta di resto della vita. Per Raboni la memoria, la continuità dei pensieri e le emozioni fanno sì che i morti non se ne vadano via davvero. Quelli che ci sono stati cari. Ed ecco quello che hanno fatto gli autori di Père Lachaise, attraverso un flusso di emozioni e pensieri, attingendo ai ricordi e alla memoria, liberando l’immaginazione, hanno riportato in vita, ciascuno per il tempo di qualche pagina, scrivendo dei racconti molto belli, chi vivendo come ha vissuto e lasciando ciò che ha lasciato, in fondo, non è mai morto.
Père Lachaise è uno dei luoghi magici di Parigi, un posto dove ritornare, così silenzioso e romantico. Così bello. Bello fin dalla mappa, fin da quei bellissimi indirizzi da trovare, andiamo a caccia di quelle tombe con lo spirito di chi sta andando a rivedere vecchi amici. L’incipit di ogni racconto è l’indirizzo del protagonista e la direzione per arrivarci. Faccio un passo indietro, la cura di questo libro è di Laura Liberale, che firma l’introduzione (e un racconto, naturalmente), la casa editrice Ratio et Revelatio sta in Romania, il libro è stampato in Ungheria, la collana Italia Felix esce − quasi − contemporaneamente in italiano e in romeno (Père Lachaise uscirà in Romania, in autunno) . Questo per dire che c’è ancora posto per qualcosa di diverso nel campo delle lettere e dell’editoria. Fine del passo indietro.
Leggerete di storie di fantasmi (Jacques-Louis David); di madri, di colpo, rimpiante (Colette); di come le passioni non finiscono (Montand – Signoret); di tombe che tendono a restringersi (Jim Morrison, e chi se no? Ma poi è lui veramente?); di zombie e lettere (Honoré de Balzac); di un ballo meraviglioso, mai finito (Isadora Duncan); della ricerca delle parole (Georges Perec); di un amore rimpianto (Victor Noir); di un gatto e la musica (Gioacchino Rossini); della scelta del silenzio (Marcel Marceau); e di molti altri. E, poi, di storie fuori dalla mappa, ma che alla mappa conducono.
Père Lachaise è un libro interessante, divertente, commovente, bello, senza dubbio. Gli autori dei racconti sono molti, li indicherò tutti quanti in fondo.
Dopo la citazione, in alto, avrete letto la poesia di Giovanni Raboni, l’ho aggiunta per ringraziare chi ha scritto queste storie, mettendoci estro e coraggio. Sapendo che, se non sempre, a volte i cimiteri ci salvano.
© Gianni Montieri
Elenco Autori: Francesco Abate, Chiara Baldini, Francesca Bonafini, Claudia Boscolo, Simona Castiglione, Laura m. De Matteis, Caterina Falconi, Loretta Franceschin, Sara Gamberini, Mauro Graiani, Stefano Guglielmin, Riccardo Irrera, Janis Joyce, Laura Liberale, Paolo Logli, Gianluca Minotti, Gianluca Morozzi, Antonio Paolacci, Andrea Ponso, Paola Ronco, Paolo Zardi, Heman Zed, Giovanna Zulian.
Per acquistare il libro: Qui
3 risposte a “AA.VV. Père – Lachaise: Racconti dalle tombe di Parigi”
Bello tutto, e molto molto il finale paradossale (e forse non così tanto).
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già.
grazie andrea
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