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‘3 dicembre’ di Vittorio Sereni
Continua a leggere: ‘3 dicembre’ di Vittorio SereniUna lettura ingenua (e compilativa) di 3 dicembre di Vittorio Sereni 3 dicembre All’ultimo tumulto dei binari hai la tua pace, dove la città in un volo di ponti e di viali si getta alla campagna e chi passa non sa di te come tu non sai degli echi delle cacce che ti sfiorano. Pace…
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proSabato: Giovanni Testori, da Il Fabbricone #55
Continua a leggere: proSabato: Giovanni Testori, da Il Fabbricone #5555 Ormai l’ombra aveva vinto anche gli ultimi bagliori del tramonto e scivolando dal cielo s’era insediata, fonda e segreta, dappertutto. Il Carlo sollevò la bicicletta dalla siepe. Poi, fedele alla promessa di lasciarsi lì dove nessuno avrebbe potuto vederli, s’avvicinò alla Rina. “Allora a domani”, disse. “Qui. Alla stessa ora.” …
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La botte piccola #9: Rudyard Kipling, Come nacque la paura
Continua a leggere: La botte piccola #9: Rudyard Kipling, Come nacque la pauraLa botte piccola contiene il vino buono, e questo non è, come si può pensare, un malcelato sfottò di consolazione: l’accoglienza costringe ogni minima particola di vino a venire prima o poi a contatto con le note del legno. Il racconto, la meno diluita delle forme, impone a se stesso la medesima procedura. Ci sono…
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10 frasi su C. Simic e J. Cornell
Continua a leggere: 10 frasi su C. Simic e J. Cornelldi Luciano Mazziotta Su Il cacciatore di immagini. L’arte di Joseph Cornell di Charles Simic (Adelphi 1992; trad. di A. Cattaneo) I. A Venezia, al Palazzo Vernier dei Leoni, leggevamo cos’è che Peggy scriveva di Pegeen Guggenheim, la figlia morta suicida nel ’67: “Per me era come una madre, un’amante”. Mai che scrivesse MIA FIGLIA. Pegeen dipinge donne…
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Mors tua, Matilde Serao
Continua a leggere: Mors tua, Matilde SeraoNella notte smorente, era tramontato l’arco tagliente di una fredda luce lattea della luna: il gran cielo di Roma che si curvava sulle larghe vie venienti dalla stazione, sulle terme di Diocleziano, sui piccoli giardini roridi di rugiada, sulla fontana cantante dell’Esedra, dai nudi, neri, lucidi corpi muliebri, sulle pietre di Roma, che l’umidità di…
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I poeti della domenica #111: Andrea Zanzotto, “Silvia, Silvia…”
Continua a leggere: I poeti della domenica #111: Andrea Zanzotto, “Silvia, Silvia…”Notte del 20-21 marzo 2001 equinozio di primavera Silvia, Silvia là sul confine quasi aspra, quasi imperterrita, sentendo nel primo farsi della giovinezza autodisfarsi il tuo corpo, che non è corpo, che non è luogo, che non è stasi, ridominio ma collocazione di stoico muto furore . muta,…
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Jolanda Insana, Non è per vanto
Continua a leggere: Jolanda Insana, Non è per vantoNon è per vanto 1 tu di là io di qua dopo questa rifottitura senza rinfrescamento a leggere in un orto di carte con desfortuna lèvati e non fare il lumacone che sbava 2 dopo i quarantatré malanni c’imbarchiamo senza gallette su gusci spicchi per mari spacchi restano a terra i ladri accarezzati (leccarsi…
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Nota su Stephen King, Un ragazzo sveglio
Continua a leggere: Nota su Stephen King, Un ragazzo sveglioÈ Halloween e io mi domando come il Re possa venirci incontro per celebrare la giornata con un bello spavento. Ricordo il mio racconto preferito, quello del viaggio iperspaziale da compiere dormendo a meno che non si voglia passare coscienti un tempo simile all’eternità rinchiusi in una capsula di un metro e mezzo; oppure Il virus…
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Giovanni Parrini, “Valichi”: una nota di lettura
Continua a leggere: Giovanni Parrini, “Valichi”: una nota di letturaAlla voce Valico, l’enciclopedia Treccani recita: «Depressione dei contrafforti montuosi attraverso i quali passano vie di grande comunicazione». La mia memoria invece mi riporta un valico in particolare che attraversavo spesso in macchina da bambina, un passo tra i Monti Lattari che diventa trivio prima di ridiscendere a fondovalle, e che risalito dalla strada costiera…