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La Botte Piccola #8: Marguerite Yourcenar, ‘Anna, soror…’
Continua a leggere: La Botte Piccola #8: Marguerite Yourcenar, ‘Anna, soror…’La botte piccola contiene il vino buono, e questo non è, come si può pensare, un malcelato sfottò di consolazione: l’accoglienza costringe ogni minima particola di vino a venire prima o poi a contatto con le note del legno. Il racconto, la meno diluita delle forme, impone a se stesso la medesima procedura. Ci sono…
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Giovanni Parrini, “Valichi”: una nota di lettura
Continua a leggere: Giovanni Parrini, “Valichi”: una nota di letturaAlla voce Valico, l’enciclopedia Treccani recita: «Depressione dei contrafforti montuosi attraverso i quali passano vie di grande comunicazione». La mia memoria invece mi riporta un valico in particolare che attraversavo spesso in macchina da bambina, un passo tra i Monti Lattari che diventa trivio prima di ridiscendere a fondovalle, e che risalito dalla strada costiera…
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Chiara Valerio, “Storia umana della matematica”
Continua a leggere: Chiara Valerio, “Storia umana della matematica”Chiara Valerio, Storia umana della matematica Einaudi, 2016, € 18,00, eBook € 9,99. La dimostrazione arriva alla fine, ed è empirica. «Mia sorella dice Non piangere, altrimenti piange anche lui». Il nipote, appena nato, risponde alla commozione dell’autrice increspando le labbra. Perché questo succeda, ma anche perché «l’intelligenza è una forma d’amore» o, ancora di più, perché…
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La botte piccola #7: Roald Dahl, “Lo scrittore automatico”
Continua a leggere: La botte piccola #7: Roald Dahl, “Lo scrittore automatico”R0ald Dalh, Il libraio che imbrogliò l’Inghilterra seguito da Lo scrittore automatico, Guanda editore 1996, trad. Massimo Bocchiola Adolph Knipe ha un foglio ancora inserito nel rullo della macchina da scrivere. Il testo inizia così: “era una notte buia e tempestosa”. È stato messo a riposo dopo aver aiutato la società per cui lavora, la John Bohlen…
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Festlet! #5: Incroci
Continua a leggere: Festlet! #5: IncrociGirando per il Festival appena concluso ho notato, per un anno ancora, quanto la parola “letteratura” contenuta nel suo nome sia iridescente e dotata di profondissima accoglienza. Quello che commuove, in questo Festival, è l’offerta di un bagaglio di conoscenza che va dalla ludica più leggera a ogni tipo di competenza settoriale. Ho già avuto…
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Festlet! #4: Musica
Continua a leggere: Festlet! #4: MusicaAlla consueta Lavagna di Piazza Mantegna, il musicista Fabrizio Puglisi ha ripercorso per noi la tradizione del tarantismo nell’Italia meridionale. Ha ricordato come il fenomeno, forse ultima propaggine del culto dionisiaco, sia sopravvissuto fino a poco tempo fa, diventando la forma di trance organizzata più longeva in una società occidentale. Il tarantismo, ha ricordato ancora,…
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Festlet! #3: Mito
Continua a leggere: Festlet! #3: MitoIl mito è quella cosa per cui fastidiosamente alzerei la mano a scuola. Lo sceglierei, a un esame, come argomento a piacere. Da anni rincorro e approfondisco le sue manifestazioni nel mondo come espressione di una maniera di funzionare della mente, struttura e lingua e codice della vita comunitaria, più feroce e più profondo di…
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Festlet! #2: ereditare
Continua a leggere: Festlet! #2: ereditarePer festeggiare il ventennale, Festlet incontra quest’anno, per venti minuti ciascuno, degli scrittori che sono liberi di parlare del libro che hanno letto a vent’anni (la ricognizione è aperta, però: potete twittare il vostro libro a #librodei20). Per tornare al tema di ieri sul corpo, Chiara Valerio, ad esempio, ha parlato di un libro che…
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Festlet! #1: CORPO
Continua a leggere: Festlet! #1: CORPOQuando Giovanni Bietti ha introdotto l’Orchestra da Camera di Mantova, che al Duomo ha regalato un anticipo di Festlet eseguendo per noi fortunati la Settima di Beethoven, ha speso due parole esatte e felici per raccontare la celebre Sinfonia. Ha ricordato di come Wagner la definì “apoteosi della danza”, quindi di quel movimento che richiede sfrenatezza…
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Festlet! # prima di partire
Continua a leggere: Festlet! # prima di partirePossiamo chiamare questa fotografia un elogio alla serendipità. La verità è che quella mattina mi ero semplicemente persa, mezza intontita di sonno e ancora priva della caffeina del risveglio. Ero in sella a Miss Marple (sulla magnifica bicicletta consegnatami all’arrivo dai ragazzi del Festlet e su altre storie, vedere qui), e avevo preso il sentiero…