“Il sabato tedesco”, rubrica da me curata per Poetarum Silva, prende il nome da un racconto di Vittorio Sereni e si propone di raccogliere riflessioni, conversazioni, traduzioni intorno a testi letterari. (Anna Maria Curci)
Post mortem
In Vermeer la luce arriva
da sinistra, e proprio sempre,
mi diceva un tempo mio padre,
e la vedo luccicare, lieve
sulla guancia della lattaia.
Un giorno arriva per posta
una collana di perle,
verde acquamarina
dono di mia nonna,
che era già morta da due giorni.
Rosso con punti neri,
fragole e coccinelle,
questo è il motivo della tazza
che mia madre
voleva sempre regalarmi.
Qualcuno ha mai misurato
quanto si estende la notte?
La luce cade
su tutto ciò che vive nel silenzio, natura morta
in Vermeer.
Juliette Aubert
(Traduzione di Anna Maria Curci)
Post mortem
Bei Vermeer kommt das Licht
von links, und zwar immer,
sagte mein Vater früher zu mir,
und ich sehe es schimmern, zart
auf der Wange der Milchmagd.
Eines Tages kommt mit der Post
eine Perlenkette,
meerwassergrünes
Geschenk meiner Großmutter,
die schon zwei Tage tot war.
Rot mit schwarzen Punkten,
Erdbeeren und Marienkäfer,
das ist das Muster der Tasse,
die mir meiner Mutter
immer schenken wollte.
Hat je einer gemessen,
wie weit die Nacht reicht?
Das Licht fällt
auf alles, was still lebt
bei Vermeer.
Juliette Aubert
(In: Jahrbuch der Lyrik 2019. Herausgegeben von Christoph Buchwald und Mirko Bonné. Schönling & Co. 2019, p. 22)
Nata nel 1975 a Brest, in Francia, Juliette Aubert vive ad Amburgo. Ha tradotto dal tedesco al francese, tra gli altri, Daniel Kehlmann, Mirko Bonné, Benedict Wells, Alissa Walser e Klaus Modick; dal tedesco al francese, insieme a Mirko Bonné, ha tradotto Victor Hugo e Georges Simenon. Scrive poesie e prose brevi in tedesco e in francese. Pubblicazioni su antologie e riviste (Konzepte, Akzente, Nox).