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Anteprima: Ivonne Mussoni, Poesie da “Sirene” (Giulio Perrone Editore 2021)

In uscita il prossimo 17 giugno

 

Per la tua, la vostra noia terrestre
sono emersa dall’acqua.
Perché non sapete restare di faccia all’abisso
e scappate e seguite la mia voce voragine.
Legge naturale è smarrirsi
per vostra profonda natura
sentite il richiamo
dell’essere persi per sempre.
Perderò la mia voce
per potervi tenere come il più grande dei segreti.
Solo guardarmi negli occhi è ritornare
nell’esatto luogo dove
per la prima volta e senza fine
avete smarrito la rotta
e siete davvero, per poco, esistiti.

 

 

Non si esce sempre indenni dal passato,
e il dolore nostro è quello accolto
dalla prima stirpe umana,
da chi diede nome all’ombra, all’acqua, agli animali
per parlarne senza aver bisogno di indicarli,
così si fa la vita ed il tormento,
in questo voler dire ciò che manca.

 

 

Si dice che fossero sirene le uniche presenti,
le sole ad aver visto il furto di Ade,
ma incapaci di capire se era giusto quell’abbraccio
dopo costrette a conoscere tutto
del cielo, del mare e degli uomini in viaggio.
Io la tua rotta sbandata
non l’ho ancora capita.
della faccia arata e sbattuta
non ne ho afferrato l’allarme.

A nessuno è permesso rimanere innocente,
bisogna sapere da dove proviene la stretta
se il vento è quello che plana o solleva.

Arriva per tutti il momento
in cui cielo e mare sembrano uno
e pare di volare
quando è invece inabissarsi.

 

 

C’è una prima colpa nel perdere
la propria giovinezza,
quella colpa per sempre ci somiglia.
È tutto un ripetersi il resto
da lì si lascia andare ogni cosa,
le gambe, le mani
tranne la voce più forte di prima
per dire, alla fine, perdono,
chi siamo.

 

 

Parsifal

Fra tutti i silenzi terrestri
il tuo era quello che manca
per poco il destino,
sentivi l’odore animale della paura
e non domandavi.
Il mio precedeva qualcosa
era il silenzio di chi si è deciso
a svelare un segreto,
di chi poi non lo svela.

Era la pioggia senza la pioggia che cade,
il vino nel bicchiere
senza il suono che lo versa,
la porta si apre ed era proprio lui, proprio lei
che stavate aspettando
e non ne avete riconosciuto il passo.

È che la vita, così, senza rumore
pare sempre sul punto di avverare
e potrebbe non farlo per altri vent’anni.
Puro, folle eroe, non hai riconosciuto,
non hai chiesto
e non fa differenza,
se il silenzio non svela,
non apre all’incanto
la voce si perde per sempre.

 

© Ivonne Mussoni, Sirene, Prefazione di Dacia Maraini, Giulio Perrone Editore 2021