Può darsi
Può darsi che il grido disperato del tempo ti giunga,
ma non mettere me fra le altre cose odorose.
Una rupe di silenzio sulle cime del dolore immoto
come un masso si sgretola su cui si consuma,
rovina e frana l’erba del tempo
e vagano mani ombrose. Accanto
erano i tuoi ginocchi
nei silenzi che squillano.
Altri esseri morivano
in un tempo oscuro di grano
e ti cingevano col braccio,
ti porgevano la libertà sicura
dei loro rapidi occhi.
. E così ti lambiva
nella mano che reggeva
la dolcezza malsicura
la dolcezza del tempo
in un distico di coralli.
© da Ma questo… (1955), ora in Lorenzo Calogero, Poesie, a cura di Luigi Tassoni, Rubbettino Editore 1986, p. 75