La spiaggia
Sono andati via tutti –
blaterava la voce dentro il ricevitore.
E poi, saputa: – Non torneranno più –.
Ma oggi,
su questo tratto di spiaggia mai prima visitato
quelle toppe solari… Segnali
di loro che partiti non erano affatto?
E zitti quelli al tuo voltarti, come niente fosse.
I morti non è quel che di giorno
in giorno va sprecato, ma quelle
toppe d’inesistenza, calce o cenere
pronte a farsi movimento e luce.
. Non
dubitare, – m’investe delle sua forza il mare –
parleranno.
© Vittorio Sereni, Gli strumenti umani [1965], Introduzione di Chiara Fenoglio, Il Saggiatore 2018
Una replica a “I poeti della domenica #445: Vittorio Sereni, La spiaggia”
(avrei attinto il testo, tuttavia, al magnifico Meridiano Isella, senza va da sé nulla togliere al bel volume de Il Saggiatore.)
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