In salita
«Insomma l’esistenza non esiste»
(l’altro: «leggi certi poeti,
ti diranno
che inesistendo esiste»).
Scollinava quel buffo dialogo più giù
di un viottolo o due
alla volta del mare.
Fanno di questi discorsi
nell’ora che canicola di brutto
i ragazzi Cioè? – mi dicevo
scarpinando per quelle petrarie –.
Proprio non ha senso
se non per certi trapassanti amari
quando si stampano per sempre in loro
interi pezzi di natura
gelandosi nelle pupille.
. Ma ero
io il trapassante, ero io,
perplesso non propriamente amaro.