– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Pubblicato il 28 febbraio 2020 da redazionepoetarum
Andare
Pensi sia difficile andare?
È la cosa più facile.
La libertà non resiste a nessuno.
Resta una voglia tremenda.
Forse una scelta.
Sulle tracce di Miłosz
Al di là della linea
parla il mare tacendo
canta al vento.
Faro sentinella
Illumina lo spazio
onda slancia.
Affanna il pensiero.
Andata e ritorno
remando controvento
scogli di cielo,
l’uomo dei pesci.
Mondo nudo,
tutta la notte.
Al di là della linea
parla il mare tacendo
canta il vento.
Senza titolo
È Troppo dispersivo pensarti
una conta chilometrica del tempo
uno sgretolarsi degli occhi.
Andare nella barca dei ricordi
Dilatare il corpo
allungare il senso
Più salgo più manchi.
Giungo,
fin dove posso accoglierti
sopra abbracciarti.
Quantità
Aumentare, moltiplicare
doppio è acuto,
mezze debolezze.
maestoso alle incertezze.
Se la base regge
l’altezza sovrasta
crea intensità.
Arrendersi, la vera prigione
in questo delirio
luci imperfette
mete complesse.
È pazzia la dolcezza
sola salvezza.
Nel centro della notte
noi.
A mio padre.
Sei dopo la vetrata
nel bianco lenzuolo
verticale di dolore.
L’occhio senta a capire
a riconoscere
l’amore mio.
Costola chiusa
nei respiratori.
Attendo,
in quel passaggio
di buio e luce.
Agosto non c’eri
quando il caldo smontava
l’intera casa.
Agosto non c’eri
nel silenzio
dei miei occhi.
Sei oltre.
Senza titolo
Voglio calarmi,
nel fosso delle assenze
nel picco delle malinconie.
Dammi un punto,
un angolo di luce.
Scrivi,
senza che nessuno legga
senza che nessuno capisca.
La traccia del cuore
la sai solo tu.
© Valentina Ciurleo
Categoria: inediti, poesia, poesia contemporanea, poesia italiana, poesia italiana contemporanea, redazioneTag: Poesia italiana contemporanea, Valentina Ciurleo
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