Nel giorno del centenario della nascita di Giacinto Spagnoletti, pubblichiamo un passaggio dall'Introduzione al volume Poesia italiana contemporanea, da lui curato. La redazione
Forse è dai risultati di queste analisi ad oltranza che il sentimento della realtà e dell’irrealtà, oggi imperante, ma ancora troppo occupato di quanto deve respingere in zone di cultura, saprà farsi strada nell’animo di molti, facendo acquistare al linguaggio poetico via via quella misura di certezza e di verità di cui sembra sfornito.
È inutile attendere altre soluzioni estetiche e psicologiche dal programma di “conciliare” artificiosamente quest’epoca con quella che l’ha preceduta, i cui problemi erano del tutto diversi. La poesia ha per proprio travaglio di recare, come ogni altra manifestazione umana, il segno profondo dei tempi, e impegnarsi – lo si è sempre affermato – in una scommessa col Tempo. I suoi valori, posto che di continuo se ne diano in ogni parte del mondo, si affermano lentamente, e più lentamente giungono a quel grado di necessità da valere per tutti. Ciò non vuol dire che il problema di una generazione possa e debba risolversi nell’attesa di un messaggio da ascoltare e tradurre coralmente. A capovolgere tale prospettiva fino ad ora probante, più che gli ammonimenti della critica, stanno i rapporti fra la realtà dell’uomo d’oggi e il mondo della poesia, che si presentano con ombre assai più spesse di quelle visibili solo dieci o quindici anni fa.
Si avvicina per i poeti un tempo insidioso, in cui le cose da dire saranno, per logica inesorabile, in diretta funzione del modo che il progresso metterà a loro disposizione per dirle: non un modo regolabile, come per il passato, su un canone o su un principio di estetica. Chissà quale.
Giacinto Spagnoletti, Poesia italiana contemporanea, Spirali 2003 (originariamente 1959)
Una replica a “proSabato: Giacinto Spagnoletti, da “Poesia italiana contemporanea””
L’ha ripubblicato su Matteo Mario Vecchio.
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