– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Pubblicato il 27 giugno 2019 da redazionepoetarum
Anche il mare è stanco.
Guarda, sembra ansia di dormire
quando tenta all’infinito di tendere a riva
braccia e braccia venate di bianco
di aggrapparsi alle alghe lucenti come ferri.
Ma non ce la fa
ad allungarsi fermo sulla sabbia
a stendersi con tutto il corpo per riposare –
una forza contraria lo trattiene
e lo risucchia verso i propri moti di tormento.
Stanotte il mare
mi ha teso una mano dalle dita già dissolte
perché lo trascinassi via con me…
Non sa il mare di essere inafferrabile
di non poter essere aiutato da nessuno?
Sono una cosa che dura finita.
Bevo le mie lacrime
da un bicchiere blu al limite del golfo
come chi non può più fare a me del vino
per trovare energia bastante
a recitare la propria parte tra i vivi –
così nemmeno oggi
si accorgeranno che non sono dei loro
che già da tempo appartengo
al regno invisibile dei morti
che non trovano il cielo.
Ho invidiato le foglie disseccate
che prendendo congedo dai rami
si adagiavano quiete sull’acqua scura del canale.
L’acqua le portava
più lontano di quanto avrebbe potuto fare il vento
e senza illuderle del volo.
Le cadute l’una all’altra accanto
correvano fianco a fianco
e sembrava che niente
avrebbe mai potuto separarle –
nell’aria turbolenta e senz’argini
sarebbero state subito divise.
Invidiavano la loro libertà –
esaudito il loro compito
potevano finalmente
innocenti
abbandonarsi alla deriva.
Categoria: fabio michieli, letture, poesia, poesia contemporanea, poesia italiana, poesia italiana contemporanea, redazioneTag: giuliano Ladolfi Editore, Mal bianco, Poesia italiana contemporanea, Silvia Giacomini
Il presente blog collettivo non è da ritenersi testata giornalistica, fondando la sua attività solo sulla libertà d’espressione creativa, che da sempre ha animato il progredire del pensiero universale.
Commentaria