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Paolo Ottaviani, Gli infiniti (inedito)

di Nicolas Roerich

 

GLI INFINITI

“A che tante facelle?”
(Nel primo anniversario della morte di Stephen
Hawking e nel duecentesimo della nascita
de L’Infinito di Giacomo Leopardi)

Sempre care mi furono le valli
Che scendono e risalgono ondulate
Le inquiete schiene dei monti, cristalli
Svettanti all’orizzonte tra velate,

Pulviscolari raggiere, coralli
Nei tramonti di fuoco, irradiate
Nuvole assorte nei vari intervalli
Del cielo dove sono appena nate

Remotissime stelle. Qui, tra case
E ulivi, quelle ignote eppur emerse
Lampe non brilleranno, persuase,

Come le ambigue valli ora immerse
In una nebbia di luci inevase,
D’andar per gli infiniti vaghe e terse.

 

© Paolo Ottaviani


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