
Dalla raccolta Sintesi, Edizioni Seam
senti il
respiro dei sassi
sugli accordi dell’acqua
e le parole degli alberi
nei nostri ascolti
smarriti
§§§
anoressica vita
la tua bocca cucita
su una tavola
imbandita
§§§
all’odio
non cedere passo
che di forza ha bisogno
il perdono
§§
è di me
che dico il silenzio
ma non so chiedere
nemmeno alla mia ombra
se questa compagnia
le è valsa la pena
§§§
il tempo di un fiore
nella sua percezione
non è più breve
di quello d’una sequoia.
Finisco di contare i giorni
e vivo
§§§
comprare
consumare
perderti
nell’inutilità
irrinunciabile
§§§
ricordo un dipinto di Bruegel
la “parabola dei ciechi”
dove il primo di sei orbi cadeva
trascinando gli altri con sé
sono secoli e secoli
che lo stesso accade all’umanità
§§§
quel grido ancestrale di dentro
vagito con cui s’annuncia la vita
mi dice che qualsiasi crescita
in qualunque modo ti parli
non sarà mai indolore
§§§
nello scroscio
indistinto della pioggia
ogni goccia ha un suono
allo stesso modo
mi piace ascoltare
la tua piccola voce nascosta
nel frastuono
§§§
un altro mondo
è impossibile
se non cominci
dal tuo
§§§
non abbiamo
niente da raggiungere
noi
siamo la strada
§§§
poesia è rivolta
contro la tirannia degli accapo
oltre il muro del foglio
nostro confine
§§§
forse
anche per questo scriviamo:
per ricordarci le cose inutili
che avremmo dimenticato
Una replica a “Marco Cinque, poesie dalla raccolta “Sintesi””
L’ha ribloggato su Paolo Ottaviani's Weblog.
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