– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Pubblicato il 9 settembre 2018 da redazionepoetarum
Una cosa scipita,
col suo sapore di prati
bagnati, questa mattina
nella mia bocca ancora
assopita.
Negli occhi nascono come
nell’acque degli acquitrini
le case, il ponte, gli ulivi:
senza calore.
È assente il sale
del mondo: il sole.
.
In Come un’allegoria (1932-1935), Genova, Degli Orfini, 1936.
Categoria: I poeti della domenica, letture, novecento, poesia, poesia contemporanea, poesia italiana, RubricheTag: alba, Come un'allegoria, Giorgio Caproni
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Il presente blog collettivo non è da ritenersi testata giornalistica, fondando la sua attività solo sulla libertà d’espressione creativa, che da sempre ha animato il progredire del pensiero universale.
Sul Nostro, ormai, sono state dette, e scritte, tante ma tante cose. E resta, però, il nocciolo del di lui ‘sentire’ e cioè l’attaccamento romantico/crepuscolare alle due città della e per la sua vita: Livorno e Genova, la prima per nascita, la seconda per la ‘residenza delle emozioni mature’. E sullo sfondo d’ogni sua poesia, una costante, coatta necessità d’una malinconia esistenziale dalla presenza appena accennata, sentita con leggerezza, ma sempre e ripetutamente incorniciata nella propria necessità di coatta ripetizione. Una coerenza proprio singolare, di gran carattere che merita congratulazione e sincero rispetto.
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L’ha ribloggato su Paolo Ottaviani's Weblog.
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