
*Consigliamo di usare la modalità “Rotazione schermo”
per una lettura più agevole di testi*
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la somma delle voci sovrapposte, pensiero dominante omologato, appresso un senso
. [di sopraffazione, familiare, con la ferma certezza
di non poter sparire un’altra volta, nessuna redenzione né speranza, la realtà una possibilità,
. [di scelte obbligatorie,
i fatti si dimenticano, svaniscono graduali, rimangono parole, nient’altro per adesso,
. [ed è paradossale tutto questo, ma succede
dipinto nello spazio di una tela, nel vincolo di un tempo travisato,
. [che ci cancella rigido e uniforme, inosservabile,
quest’aria è velenosa, guastata, sa di plastica, ma serve ancora ossigeno, anche contaminato,
. [dobbiamo respirare e su di noi
si sente il peso addosso della polvere, la strada si allontana, è un viaggio all’incontrario,
. [nessuno da incontrare, ci sono solo nomi
In preda ad insignificanti sogni, osservano precise imposizioni, con uno specchio in tasca,
. [luminoso, la faccia replicata in ogni schermo,
arresi nei sorrisi, volti modificati, si inventano valori inesistenti, per puro istinto di sopravvivenza,
. [nell’influenza propria del potere
di cui sono soldati, ne sposano la causa, inconsapevolmente, e grazie al cielo stanno tutti bene,
. [ritorneranno a casa sani e salvi, come sempre
mentre fa buio fuori, gli spettri riconquistano le strade, dispersi tra edifici di parole, in zone
. [temporaneamente autonome, a celebrare il suono,
le finestre nascondono letti bruciati, e le fabbriche brillano spargono morte, agisce per oracoli
. [il pensiero magico, li rassicura, rinchiusi tra le loro
quattro mura, coi quadri appesi e il vuoto accumulato, i chiodi l’odio e i cristi crocifissi, pareti
. [screpolate, abissi che s’elevano, tra spazi circoscritti
disegnato, un paesaggio mancante, che nasconde la pioggia alla stanza, non si può dare un volto
. [alle ombre, non un nome al silenzio incombente,
scena senza memoria, irrisolta, ambientata in un luogo a cornice del niente, che si svolge per
. [fasi, quasi statiche, con variazioni prive di rilievo, nei dettagli,
i giorni come un marchio, tatuato, rimangono indelebili, abitano la pelle, non li estrai,
. [si insinuano tra i pori dove ora, l’odore di quest’acqua è una ferita,
non sanata, e le parole sono interferenze, sonora anestesia, attenuano il reale, la sua violenza
. [nell’assuefazione, mentre ogni cosa resta al proprio posto,
condannata, a compimento intorno del disordine, in apparenza privo di dinamica, elementare,
. [nella sua assenza di rigore e regole, nell’incodificabile
linguaggio dato dalla posizione, si anima lo schermo, è vuoto il muro, e intanto si confondono tra
. [loro, la fine con la rappresentazione, le profezie e il futuro
la notte respirata dall’esterno, il buio speculare delle case, che scompaiono, comprando con
. [il tempo la realtà, ma senza possederla,
da consumarsi preferibilmente, mai e poi mai per sempre, adagio transitando, tra volti che non
. [hanno connotati, nomi ignoti.
questa città che non finisce più, incubatrice d’odio, divora l’aria e il suolo, cratere rovesciato
. [verso il cielo, all’incontrario,
si osserva con lo sguardo spiritato, è un’allucinazione, molesta, nella testa, contrasto di tensioni
. [bipolari, pulsanti nello stomaco
in subbuglio, laboratorio in cui si riproduce il male, labirinto, enorme ed anormale, d’asfalto
. [logorato, irregolare, senza uscita
segnato dalla pioggia e dal passaggio, percorso con un’andatura incerta, trascinata, e il cielo non
. [si placa, è una ferita aperta sulla strada.
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© Adriano Padua
