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Come l’occhio di Picasso
Una gamba per una testa
su appena giù
sotto l’altra la spalla
dietro il gomito chiuso ad angolo
e giù
le mani lunghissime come zanne ad alzare il canto.
Un elefante agile scende dagli alberi per salvare la sua scimmia
e scacciare la follia come una mosca fastidiosa
che ronza di dolce melodia, nella giungla impenetrabile.
Brucia l’alba delle voci.
Brucia dietro la spalla
sotto la gamba il tesoro
dietro la testa chiude il gomito ad angolo
strozza la strofa un crescendo. Un crescendo.
E là si schiude e là si chiude
e le bellezze che sfiora con le liane basse sono violini.
Come un machete la mano scrive.
Come un solfeggio la bocca cuce le frasi in quattro quarti.
I suoni dietro e i tamburi incessanti
e le cavità e tutti i padri dietro e gli occhi addosso.
La spalla sotto la testa
su ad angolo e
il canto rotto.
Così vicina con mani che sembrano di scimmia.
Così vicina da sfiorarla l’eterna.
Così vicina dietro da sentirla, la luce che la investe.
E mangia e mangia e tampona i rami
spossata ed eterna.
© Fabio Ramiccia
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FABIO RAMICCIA
(Latina, 27 settembre 1983) Frequenta, fin dall’adolescenza, scuole, corsi e workshop, anche internazionali, di recitazione e regia e partecipa a contest e festival in Italia e all’estero. Viene premiato, nel 2008, a Strasburgo dal Parlamento Europeo e, nel 2009, al Festival Internazionale di Praga. Ora può vantare un teatro tutto suo, “Teatro Spaziozeronove”, ne cura gli spazi e li riempie. Almeno si adopera perché questo avvenga.
Non si accontenta: inizia a scrivere compulsivamente poesie sul suo cellulare, fa ritratti con le parole.
Nel 2016 si laurea in Comunicazione Tecnologie e Culture digitali presso La Sapienza Università di Roma.
Continua a studiare e imparare.
3 risposte a “Fabio Ramiccia, Come l’occhio di Picasso (inedito)”
Che bella proposta.
Grazie ad entrambi.
Grazie Trevisan, grazie Ramiccia.
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Grazie di cuore!
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Grazie a lei, Fabio
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