PoEstate Silva #22: Giulio Antonio Crivelli, Zodiaco – Raccolta inedita
*
Viti, sono
incubazioni corse da guazza e
minuti, fuori dalle
finestre calpestate sugli occhi, intorno
alla pazzia dell’anno
mentre ghiaccia.
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Porta alla vista
scabra delle zoospore, per il
tramite domandato,
traliccio a traliccio, luce. E si snoda
un muschio
glaciale, un filo
d’argento nel palmo dell’erba
mietuto a inverno,
dai camini.
*
Ecco un fiore che
mi fa terreno e
inzuppato. Lo
vedi cavo, nei passi continuati
della stagione incresparsi
alla luce. Ha cadenze
dalle colline
in tonfi di verde e aria molli, esatti al
colore diffuso
che portano le impavide
formiche in cerchio, e
la pullulante dottrina
terra
è piantata
*
E macchiata cadde in frammenti,
dalle mani divisa
preghiera al pianeta:
infiniti ogni cosmo
dice questa notte gemelli, da tutte
le slanciate braccia
nel dipinto gesticolare una goccia
ritorna, degli uomini avvolti
a traforo di stella.
*
Grano primitivo riunisci
continuamente riunisci ciottoli
dalle rovine alla strada. E lentamente
è straziato un cielo
da palmi protratti e costretti
Nella cantilena
dei prati riuniti in morte,
fervida morte in cui nottambulo sale
da un braccio all’altro futuro.
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@ Giulio Antonio Crivelli