Elio Pagliarani, La ragazza Carla, prima edizione Mondadori, 1962. Ultima edizione Il Saggiatore, 2016
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Di là dal ponte della ferrovia
una traversa di viale Ripamonti
c’è la casa di Carla, di sua madre e di Angelo e Nerina.
Il ponte sta lì buono e sotto passano
treni carri vagoni frenatori e mandrie dei macelli
e sopra passa il tram, la filovia di fianco, la gente che cammina
i camion della frutta di Romagna.
::::::::::Chi c’è nato vicino a questi posti
::::::::::non gli passa neppure per la mente
::::::::::come è utile averci un’abitudine
::::::::::Le abitudini si fanno con la pelle
::::::::::così tutti ce l’hanno se hanno pelle
Ma c’è il momento che l’abitudine non tiene
chissà che cosa insiste nel circuito
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::o fa contatto
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::o prende la tangente
allora la burrasca
:::::::::::::::::::::::::periferica di terra,
il ponte se lo copre e spazza e qualcheduno
può cascar sotto
e i film che Carla non li può soffrire
un film di Jean Gabin può dire il vero
è forse il fischio e nebbia o il disperato
stridere di ferrame o il tuo cuore sorpreso, spaventato
il cuore impreparato, per esempio, a due mani
che piombano sul petto
:::::::::::::::::::::Solo pudore non è che la fa andare
:::::::::::::::::::::fuggitiva nei boschi di cemento
:::::::::::::::::::::o il contagio spinoso della mano.