26 marzo
XI
Bianchi passi e la marina
attigua. Un’insolita quiete di vivere
fra i bianchi sassi. Poteva spegnersi
un ricordo di un’altra vita.
Io sapevo i nastri sognanti
e un silenzio glabro.
Ma un turbine scuote
e tu a ritroso lentamente vedevi
Q ‘57 60
.
XII
Odi l’acqua gelida
che si avvicina né io potevo sapere
altro di te che questa coltre di cenere
sopra i vulcani spenti. Il corpo
è spettro del nostro pane non più colore o donna
o celeste alito. Questo sapore,
questa scaltrita innocenza s’avvicina
coll’alito del tuo domani. Ma non qui
su questa rude scorza, su la sopita essenza
quando il tuo corpo appare vaporoso
o è di donna.
Io ti avevo tanto attesa a metà dell’aria
come una stella lungo una riva.
Q ‘57 60
Frammenti tratti dai quaderni manoscritti inediti risalenti al 1957 trascritti e curati dalla nipote del poeta Lucia Calogero in Lorenzo Calogero, Dai quaderni del ’57, stampati in 500 copie numerate dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze.