
EGON SCHIELE
Che cosa umano riservi a uno stile
Vedilo in tutte le prove di Schiele.
Come abbozzi le lettere troncate
Da un improvviso gelo della vita
Segui la ruota dei segni spezzati
Sulle carni scrutate o travestite.
Divaricate o unite
La gambe grande vaso lacrimale
Che sulle idee del ritmo e della luce
Si muovono per specchio delicato,
Sigilla fronte di malinconia
Tra inguini, un bel viso da ritratto:
Esecutore suo, vivi nel tratto
Che quelle luci basse fissò e visse
Più umano di ogni altro.

Una replica a “I poeti della domenica #113: Guido Ceronetti, Egon Schiele”
Da non crederci. Proprio ieri sera, mentre dipingevo per svago un acquerello, ho pensato a Schiele. Che bella coincidenza leggerlo rivelato in questa splendida poesia del grande Ceronetti!
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