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Una frase lunga un libro #67: Mircea Cărtărescu, Il poema dell’acquaio

ilpoema

Una frase lunga un libro #67: Mircea Cărtărescu, Il poema dell’acquaio, Nottetempo, 2015, € 12,00, ebook € 5,99 (traduzione di Bruno Mazzoni)

*

Addio! A Bucarest

un tempo siamo stati entrambi così vicini
che io mi ricordavo episodi della tua infanzia
e sognavo i tuoi sogni
e quanto tu mangiavi l’arcobaleno alla yogurteria
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::vicino nestor
io diventavo di tutti i colori…
un tempo siamo stati entrambi così felici
che in facoltà ce ne stavamo nello stesso banco
ed il fondotinta della tua fronte mi pareva più
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::importante per l’umanità
delle grandi scoperte geografiche.
e poi passeggiavamo dissolvendo nel colore del
:::::::::::::::::::::::::::::::::cinescopio a colori dell’ombrello
negozi con frappè, sottovesti e medicinali nel
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::sottopassaggio
i tuoi centocinquantaquattro centimetri
ripulivano l’asfalto che ci stava davanti
e squarciavano con i lampioni il buio del boulevard
davanti al teatro foarte mic
e trascinavano nella tua memoria altre voci, altre stanze…

è finita però, è finita! e ora con quale ganzo
ti avvinghierai ancora sotto le stelle, sotto grumi di
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::diamante?
da ora la patina del tempo ha quasi virato
sul pattinatoio dei tuoi capelli platinati.
addio!
addio!
ADDIO!
a rivederci, amore, per questo autunno!
da ora il nostro amore rompe l’asfalto per lavori di
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::canalizzazione
che ci garantiscano un’esistenza decente.

amore,
amata,
amante,
voglio ancora dirti
che ieri sera è crollato di solitudine
romarta, il negozio per l’infanzia.

Il poema dell’acquaio di Mircea Cărtărescu è per me una grande scoperta, ed è una scoperta fatta con colpevole ritardo, ne ho sempre rimandato la lettura, e poi – forse – per assecondare quella vena ironica e paradossale che contraddistingue il grande scrittore rumeno, domenica ho deciso di portarmelo in spiaggia. Di solito in spiaggia porto narrativa, ma stavolta doveva andare così, cioè andare nella maniera giusta. La raccolta, pubblicata da Nottempo e curata da Bruno Mazzoni, contiene una selezione ricca, molto ampia della poesia di Cărtărescu; alla scelta dei testi ha partecipato l’autore stesso, questo rende il libro particolarmente significativo. Va detto che Il poema dell’acquaio è un perfetto ponte per arrivare anche alla strepitosa narrativa di Cărtărescu, o per fare il percorso al contrario, chi ha letto qualche suo romanzo non credo che possa permettersi il lusso di rinunciare alla lettura delle sue poesie. Nessuno, secondo me, deve rinunciare a questo piacere.

All’epoca in cui ero molto più giovane
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::mi ero innamorato di Natalie Wood
(e ancora adesso credo che fra tutte le attrici
sia lei a meritarsi più di ogni altra il mio amore)
Mi do un bel voto
per non essermi invaghito di B.B. o, che Dio ce ne
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::scampi, di Marilyn.
una tale vergogna non l’ho subita.[…]”

L’attacco di questa poesia meravigliosa o tutta Addio! Bucarest, ma sono solo due dei moltissimi esempi che avrei potuto scegliere, ci mostrano da subito la potenza, l’arguzia, l’inventiva, l’ironia, il sentimento malinconico e lo sguardo limpido di Cărtărescu. Il poeta che sa prendere le parole consuete e trasformarle in parole nuovi, suoni nuovi. Cărtărescu ha vissuto gli anni ’80 a Bucarest, sotto il regime di Ceauşescu, ma quelli sono stati anche gli anni della cultura pop più estrema. Il pop e il regime. La censura e la fantasia. Ecco, ciò che ha fatto Cărtărescu, ha aperto il lucchetto della censura, dell’oppressione. Ha messo la sua fantasia e la capacità di usare le parole al servizio del pensiero libero. Allora, nelle sue poesie entreranno Natalie Wood e Marilyn, i Dire Straits e la Woman di John Lennon, si vorrà così tanto l’amata all’altro capo del telefono che il cavo diventerà tramite, mangerà l’asfalto e la città. Ruoli fondamentali avranno le antenne, la plastica, le tende, le sedie, la macchina da scrivere e tanti altri oggetti, o mezzi come la moto o un tram. Ognuna di queste cose compirà azioni umane, penserà e amerà. Questa fantasia così accesa, questa inventiva che mi ricorda Barthelme e Fellini, è servita a «rendere umano un pezzetto di Romania», laddove l’umanità era sepolta dall’oppressione. Le poesie sono divertenti e profonde, commuovono e fanno riflettere, sono molto musicali; ma tutte sono pervase da una profonda e dolcissima malinconia. L’azzurro è il colore più spesso invocato. L’elemento più che mai presente è la neve. Neve che arriva fino alla finestra dell’appartamento per condurre come in un sogno l’amata in tuta da sci. Neve che coprirà (e non coprirà) Bucarest, che nominata o meno, apparirà sempre bellissima, anche in anni in cui quella bellezza veniva nascosta e deturpata.

quando hai bisogno d’amore non ti si dà amore
quando devi amare non sei riamato.
quando sei solo non puoi sfuggire alla solitudine.
quando sei infelice non ha senso dirlo.

quando vorresti stringere fra le braccia non hai la
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::persona.
quando vorresti telefonare tutti sono fuori.
quando sei a pezzi chi s’interessa a te?
a chi importa? a chi importerà mai?

stammi tu accanto, pensami.
sii tenera con me, non farmi soffrire, non rendermi
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::geloso,
non abbandonarmi, non sopporterei un’altra rottura.
stammi accanto, sii dalla mia parte.

capiscimi, amami, non mi occorrono festini, né discorsi,
sii la mia amata duratura.
dimentichiamo la regola del gioco, scordiamoci che
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::l’eros è una giungla.
leghiamoci l’un l’altro, giungiamo a un punto di
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::equilibrio.
non spero però nulla, non ricevi amore
quando hai bisogno d’amore.
quando devi amare non sei riamato.
quando sei a pezzi nessuna vuole saperne di te.

Molte di queste poesie sono poesie d’amore, mi verrebbe da dire quasi tutte; perché d’amore sono anche quelle in cui non compaiono donne, vere o inventate. Altro gioco efficacissimo di Cărtărescu è quello di rendere le donne reali come se fossero inventate, trasformandole in personaggi da fiaba, e dall’altra parte prendere personaggi noti come Natalie Wood e portarle talmente dentro la propria storia personale che ci pare siano sempre state lì, che sia andata veramente così. Poi la Wood se ne va con Redford, ma a noi resta la poesia e il talento di Cărtărescu, del quale vale la pena correre a leggere qualunque cosa sia uscita in Italia, è uno dei più grandi scrittori europei viventi.

*

© Gianni Montieri

2 risposte a “Una frase lunga un libro #67: Mircea Cărtărescu, Il poema dell’acquaio”


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