
Cielo stellato,
silenzioso, solenne,
che vuole le pene
del giorno pieno di triboli.
Calda parola
che ci conforta,
che in alto porta
la creatura più sola.
Stelle infinite,
e ci insegnano il respiro
di questo mondo divino
arioso in giro.
Quello splendore mortale
ci mantiene e alimenta;
quaggiù la vita stenta:
ogni ora è mortale.
*
Sielo stelao
sito, solene
che vol le pene
del zorno tribolao.
Colda parola
che ne conforta
che in alto porta
la creatura più sola.
Stele che no ha fin
e ne insegna el respiro
de sto mondo divin
arioso in giro.
E quel splendor mortal
ne mantien e alimenta;
qua zo la vita stenta,
ogni ora xe mortal.
© Biagio Marin in Nel silenzio più teso, Milano, Rizzoli, 1980.

3 risposte a “I poeti della domenica #74. Biagio Marin, Sielo stelao”
L’ha ribloggato su Paolo Ottaviani's Weblog.
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un grande poeta, spesso dimenticato. Grazie.
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