LA SOLITUDINE
È una tristezza vagabonda
che mi strazia
come giocano le mani
con queste intense viole
di Via Veneto.
Voi me le avete date
che io le porti
incontro al mare amico
che io le getti piano
lungo la via che corro
ansando
mentre niente d’intorno
dà gioia al mio sorriso.
Milena Milani, in Ignoti furono i cieli, Edizioni del Cavallino di Venezia, 1944
Una replica a “I poeti della domenica #47. Milena Milani, La solitudine”
L’ha ribloggato su sergiofalcone.
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