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Ci sono ricordi che si ritrovano e altri che si perdono, quasi per esclusione. Si cambia di posto, si incontrano nuovi volti e si ripetono le stesse parole. Alla fine, dopo qualche mese, si torna a letto con un ricordo diverso da quello che si credeva. È un lavoro che viene fatto in maniera lenta, artigianale, con lo scorrere del tempo; tu, nemmeno te ne accorgi. Racconti sempre la stessa storia fino al giorno in cui senti che qualcosa è cambiato, che c’è dell’altro. La voce inizia a escludere dei nomi, ne aggiunge altri. Sostituisce alcune piccole parole e cambia le carte in tavola. Tu, distratto dalla storia, inizi a credere a qualcosa di nuovo. Fino a quando, parlando con un tuo amico, scopri che tutto cambia. Le strade, i giorni e i tuoi ricordi.
© Marco Annicchiarico
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Una replica a “Flashback 135 – Riassunto”
…accantonando entropia.In questo caso sono un pugno allo stomaco quelle due sedie in plastica bianca. Già, tutto cambia e si trasforma. Dovremmo pur far attenzione a quello che ci viene proposto in sostituzione. Due sedie in pietra, due grossi massi avrebbero fatto la differenza, ma ahi noi! nelle trasformazioni perdiamo sempre.Comunque riflettiamo, riflettiamo
sempre. Grazie.
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