«Una strana amicizia, i libri hanno una strana amicizia l’uno per l’altro. Se li chiudiamo nella mente di una persona bene educata (un critico è soltanto questo), lì al chiuso, al caldo, serrati, provano un’allegria, una felicità come noi, esseri umani, non abbiamo mai conosciuto. Scoprono di assomigliarsi l’un l’altro. E ognuno di loro lancia frecce, bagliori di gioia verso gli altri libri che sembrano (e sono e non sono) simili. Così la mente che li raccoglie è gremita di lampi, di analogie, di rapporti, di corti circuiti, che finiscono per traboccare. La buona critica letteraria non è altro che questo: la scoperta della gioia dei libri che si assomigliano». Mario Praz

Il demone dell’analogia #37: Sera
tingerò d’amaranto questi versi
perché tu possa scorgerli lontani
quando la luce imbruna il cielo a sera
da Dire di Fabio Michieli
LA SERA È SCESA A PRENDERSI LE SIEPI
Sagome di pioppi nell’ultima luce
lungo i canali. Grigiazzurre isole
di nuvole che piano affondano.
A occidente, tra i graffi di rosa,
si sporge la lontananza,
la sua follia dell’oltre.
Si è accesa in alto una costellazione:
è l’abisso del tempo
nel volo della luce.
Qui l’ora fiorisce nell’ora,
mentre crepita il falò del giorno.
Al grido della tortora succede
la pausata monodia del chiù.
La sera è scesa a prendersi le siepi,
gli stagni, gli alberi, i sentieri, i poggi,
è scesa a fondersi con essi.
La sera che trasforma tutto
nel suo umido respiro,
nei suoi grandi occhi incantati
dalla quiete delle forme.
da Tutto è sempre ora di Antonio Prete
Un soffio avanti
due passi indietro
il cammino controvento
delle stelle.
E delle acque sacre, cullate
negli spigoli dei tuoi occhi,
non trovo che briciole
tra le vertebre del destino;
la corte della sera c’investe,
e mi sorprende l’incanto
– il tuo –
sulla mia sfioritura.
inedito di Annalisa Mercurio