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Appunti di poesia greca contemporanea #2: Myrianthi Panayiotou-Papaonisiforou

Appunti di poesia greca contemporanea #2: Myrianthi Panayiotou-Papaonisiforou
A cura e con la traduzione di Alexandra Zambà

La poetessa è nata nel 1941a Paphos (Cipro). Ha studiato Scienze Sociali e si è occupata di poesia fin dalla giovinezza, pubblicando su riviste e giornali dell’epoca. Ha scritto libri di racconti e un vocabolario del dialetto cipriota. Inoltre scrisse letteratura per ragazzi e poesie dialettali. È stata insignita di premi di Ibby (International Board for Young People), dal Ministero dell’Istruzione e della Cultura di Cipro, nonché con un premio nazionale. Ha pubblicato 24 opere, tra le quali 13 per bambini e ragazzi.
Papaonisiforou è una voce poetica, solida e stabile. Si distingue per la semplicità del linguaggio e la brevità della narrazione. La sua scrittura lascia intendere una commozione pittorica, come simbolo primordiale di una realtà primigenia. Ha sviluppato parametri estetici, di una realtà sensoriale tramite la sua potenza visiva che ci porta fino alla poesia del vero. Nel tempo ha acquisito, in misura significativa, uno stile personale che si distingue, principalmente, per i messaggi chiari e convincenti che emana.

***

Natura senza tempo, 1988
(Άχρονη φύση, 1988)

Φιλιά σου στέλλω

με το φεγγάρι
αυτό το ίδιο το φεγγάρι
που φωτίζεται απ’ τα μάτια σου

Φιλιά σου γράφω
αμέτρητους σταυρούς
στα μύρια ταξιδιάρικα κύματα
στην αύρα της νυχτιάς
που σου χαϊδεύει τα μάγουλα
Φιλιά
Φιλιά σου στέλλω

Ti mando baci

con la luna
questa stessa luna
che s’illumina dai tuoi occhi
Baci ti scrivo
crocette innumerevoli
alle infinite onde scherzose
ai profumi della notte
che ti carezzano il viso
Baci
Baci ti mando

 

Viaggio retrò, 2011, autoproduzione
(Ανάδρομη πλεύση, 2011, αυτο-δημοσίευση)

Μη με ρωτάς 

Μη με ρωτάς πως βρέθηκα
σ’ ένα πεδίο που εκπέμπει
στη συχνότητα «τύψεις»
σε μια συν-οικία που πνίγεται
με κάγκελα και μάνταλα
και απαγορευτικές ενδείξεις

1970

Non chiedermi

Non chiedermi come mi son trovata
in un accampamento che emette
“rimorsi” a ripetizione
in una co-abitazione che soffoca
con ringhiere e mandala
e insegne di divieti

 

Τώρα 

Τώρα στα κλειστά μας παραθύρια
αποκοιμιούνται
τα δειλινά του χρόνου
και στη στέγη μας
το χιόνι πλάκωσε λευκό
τόσο λευκό
που δεν τολμάς να το κοιτάξεις με τα μάτια
και το γνωρίζεις μόνο
απ’ την αμείλικτη παγωνιά
που περονιάζει την ψυχή σου

1970

Ora

Ora sulle nostre finestre chiuse
si addormentano
i tramonti del tempo
e sul nostro tetto
la neve s’appiattisce bianca
così bianca
che non osi
guardarla con gli occhi
e la riconosci solo
dall’ implacabile gelo
che ti trafigge l’anima

 

Ασε να οδύρεται η βροχή

Άσε να οδύρεται η βροχή
χειμώνες άλλους να θυμίζει
ζήλια να φλέγει το κορμί
ορμή νερού να μ’ αφανίζει

Άσε να οδύρεται η βροχή
χίλιες κραυγές να μ’ αγρυπνάνε
νάναι τραγούδι το φιλί
λιμιώνας η αγάπη να ναι

Άσε να οδύρεται η βροχή
χειμερινοί να ηχούνε θρήνοι
νυχτόβιος πόθος στο κορμί
η ανάσα ξέψυχη να σβήνει

2003

Lascia la pioggia piangere

Lascia la pioggia piangere
altri inverni ricordare
bruciare d’invidia il corpo
l’impeto dell’acqua annientarmi

Lascia la pioggia piangere
tenermi sveglia migliaia di grida
diventare canzone il bacio
insenatura l’amore diventare

Lascia la pioggia piangere
invernale rimbombo di gemiti
come desiderio notturno sul corpo
come respiro esanime spegnersi

 

Su rotaie conosciute, 2018
(Σε γνώριμες ράγες, 2018, εκδ. Γερμανός)

Η πόλη

Σε σημαδεύουνε σαν βέλη οι κεραίες
τανάλιες σφίγγουνε το νου
βρισιές και χάχανα παντού
οι μεθυσμένες σαν ξεχύνονται παρέες.

Μες στα φτηνά της τα αρώματα η πόλη
στα πεζοδρόμια ξενυχτά
γίνεται σκύλα κι αλυχτά
φαρμακερό γίνεται φίδι και σε ζώνει.

Κι όλο ετοιμάζεις μια βαλίτσα για να φύγεις
σαν θα το φέρει ο καιρός
και τα φτερά τα μουδιασμένα σου ανοίγεις

ίσως πετάξεις χαρταετός
λαθρεπιβάτης μ’ ένα σπάγκο να ξεφύγεις
σε κάποιο σύννεφο φωτός.

La città

Ti segnano come frecce le antenne
pinze stringono la mente
imprecazioni e risate da ogni dove
quando irrompono combriccole ubriache.

Con i suoi profumi da due soldi la città
passa la notte sui marciapiedi
diventa cagna e abbaia
serpe velenosa diventa e ti stringe.

E di continuo prepari la valigia per andartene
quando il tempo sarà maturo
e aprirai le tue intorpidite ali

forse volerai come un aquilone
clandestino con un filo per scappare
in una nuvola di luce.

 

Come vento d’oriente, 2021 ed. Germanos
(Ως άνεμος καματερός, 2021)

Το δέντρο του αγνοούμενου

Οι μυροφόρες του μικρού συνοικισμού
στου δέντρου επάνω τα χλωμά κλωνάρια
-καρτερικές Μαγδαληνές του γυρισμού-
κρεμάνε του καημού τα θιυμητάρια.

Κι όπως ο άνεμος βογκά μες τις βραγιές
και κίτρινα ανεμίζουνε τα υφάδια
ίδια με ξεσκισμένες μοιάζουνε καρδιές
στοιχειώνοντας τα άυπνα σου βράδια.

Το νυχτοπούλι στη κορφή του θρηνωδεί
Αετίνα τις φτερούγες ξεμαδάει
Κι αντιλαλεί απ΄ακρου σ- άκρου η οιμωγή.

Η μέρα σκεφτική παραμιλάει:
μες την ασώματη σιωπή στη στέφρα γη
σκοπιά ο αγνοούμενος φυλάει.

L’albero del disperso

Le prefiche del piccolo quartiere
sui rami pallidi dell’albero
– pazienti Maddalene del ritorno –
appendono i ricordi del dolore.

E come il vento ansima tra le frasche
e agita le trame gialle
assomigliano a cuori sbrandellati
sconvolgendo le tue notti insonni.

L’uccello notturno su in cima si lamenta
Il falco strappa le ali
E risuona lo strazio da una parte all’altra.

Il giorno pensieroso delira:
nell’incorporeo silenzio della terra brulla
il disperso fa la guardia.

Nota: A Cipro dall’invasione turca del 1974 risultano disperse migliaia di persone

 

Παλιά βαλίτσα 

Είναι φορές που σκέφτομαι
να διαρρήξω εκείνη την παλιά βαλίτσα
με τα ρυτιδωμένα χερούλια
μιας και έχω χάσει τα κλειδιά
Όμως τρομάζω
μην ξεπεταχτούν από μέσα
σαύρες και φίδια του παλιού καιρού
σκώροι και τρωκτικά
μην έχουν διαβρώσει
το άλλοτε πολύτιμο υλικό της
Κι όλο αναβάλλω ελπίζοντας
πως κάποιος άλλος
κάπου
κάποτε
το κάμει αυτό για μένα

La Vecchia valigia

Ci sono momenti in cui penso
di forzare quella vecchia valigia
con i manici sciupati
visto che ho perso le chiavi
Ma mi spavento
casomai saltassero dall’interno
lucertole e serpenti dei tempi andati
tarme e roditori
abbiano polverizzato
ciò che un tempo era prezioso
E continuo a rimandare sperando
che qualcun altro
da qualche parte
prima o poi
lo faccia per me

 

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