Le carezze date
Dunque è qui che passa come pietra
immobile nel suo svanire passa
la generazione che ora parla respira
e non sa non si ferma a pensare
che quelle parole e quei respiri finiranno
finiranno persino i pensieri che a tutti
parevano cantare nel più fonde del cuore
finiranno i baci belli e le carezze
date a i figli con la luce tenue e cara
delle sere d’inverno…
finiranno finiranno nel nulla
saranno niente di niente
parole svanite grida mai esistite
nel baratro delle generazioni perdute.
2018
Opaca barriera
Tutto è qui tutto è ancora qui
opaca barriera lucida traslucida
gommosa parete ove trascorre e
chiama la spinosa verità del niente
come un sonnambulo camminare
scrivere mangiare sapendo che nulla
esiste veramente arti coscienza
mente verde di questo bosco nel tempo
dilatato tempo degli ospedali mentre
nei luoghi di vacanza le musiche lavano
i cervelli ti dicono non pensare non pensare
tutti insieme in fila ballando corriamo
correre è infatti nel disadorno tempo
il nostro solo incontro distorto e amaro
vuoti completamente vuoti senza capirlo
senza neanche vederlo abbagliati dalle
luci delle merci dai giochi di potenza
vuoti senza crederlo entreremo a passo
di festa nel nulla atroce nel nulla
nel perenne inverno ignari,
silenziosi e cari.
© Filippo Ravizza, Nel tremore degli anni, puntoacapo 2020
3 risposte a “Filippo Ravizza, Due poesie da “Nel tremore degli anni””
Grazie a Poetarum Silva tutta e grazie a Fabio Michieli per questa pubblicazione di due mie poesie. Scusatemi se mi permetto qui di segnalarvi un piccolo refuso, che però in poesia vale sempre la pena di correggere: nella poesia “Opaca barriera”, la prima parola dell’ottavo verso partendo dall’alto non è “mentre” bensì “mente”, “mente verde di questo bosco nel tempo”, questo è il verso. Grazie ancora, grazie anche per la correzione del refuso.
Filippo Ravizza
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Refuso corretto
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Benissimo, grazie
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