– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Pubblicato il 22 dicembre 2019 da redazionepoetarum
I
Nella penombra di un perduto
salone il mercurio offuscato
di uno specchio conserva,
irrecuperabili,
gesti di moderata cortesia:
dita che accarezzano
con ansietà distratta
i gioielli di un’impugnatura,
un fazzoletto consegnato
con febbrile simulazione,
la mano che lo occulta
con fervore incredulo,
ombre che passano,
scrivani, ambasciatori,
uomini d’arme, donzelle
smarrite nel vasto
labirinto di camere,
sale, corridoi
e angoli gelidi dove
sonnecchia una sentinella.
Ciò che lo specchio tace,
ciò che custodisce
nella sua anonima eternità,
nella sua opaca estensione
dove il nulla gira
nella vertigine sigillata
delle dissoluzioni
mai sarà detto.
Neppure la poesia
è sufficiente per riscattare
dal minuzioso oblio
ciò che tace questo specchio
nelle tenebre
del suo abbandono.
I
En la penumbra de un perdido
aposento el turbio azogue
de un espejo conserva,
irrescatables,
gestos de mesurada cortesía:
dedos que acarician
con distraída ansiedad
las joyas de una empuñadura,
un pañuelo entregado
con febril disimulo,
la mano que lo oculta
con incrédulo fervor,
sombras que pasan,
escribanos, embajadores,
gente de armas, doncellas
extraviadas en el vasto
laberinto de recámaras,
salas, pasillos
y helados rincones donde
dormita un centinela.
Lo que el espejo calla,
lo que guarda
en su anónima eternidad,
en su opaca extensión
donde la nada gira
en el sellado vértigo
de las disoluciones,
jamás será dicho.
Ni siquiera la poesía
es bastante para rescatar
del minucioso olvido
lo que calla este espejo
en la tiniebla
de su desamparo.
Categoria: Anna Maria Curci, I poeti della domenica, poesia, redazione, RubricheTag: Álvaro Mutis, Fabio Rodríguez Amaya, Giulio Einaudi editore, I poeti della domenica, poesia, rubriche
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