– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Pubblicato il 5 luglio 2019 da redazionepoetarum
Se fossi uno scrittore
lascerei ogni pagina bianca
per poterla dipingere
cancellerei qualsiasi sillaba
anche la più scolorita
e me ne resterei a guardare
questa ragazza invisibile
avvicinarsi e prendere forma
orma dopo orma
Se fossi uno scrittore
non le chiederei il nome
e non le farei fare cose
tipo l’odio o l’amore
La lascerei sedere accanto a me
ferma ma non in posa
immobile ma non come una cosa
muta ma non silenziosa
La metterei al posto mio
fino a coincidere
di anima e profilo
affinché possa vedersi
sul foglio come in un occhio
e guardando avanti
si scoprisse nel mio specchio
Se fossi uno scrittore
le storcerei le spalle
le flagellerei la pelle
le incendierei le pupille
I capelli glieli farei elettrici
e infine la esporrei
la esporrei a tutti i venti
Nella morte voglio entrarci in incognito
incappucciato come un ladro
o sconosciuto come uno
che non ha mai venduto un quadro
Mi porterò con me una tela nera
e dipingerò il buio ogni giorno
tutte le volte la stessa notte
senza albe senza lune
soprattutto senza stelle
Vorrei gettare luce su me stesso
a prescindere da quelle
e vedermi senza occhi
Fa che le stelle si sciolgano
come neve a fiocchi
Tutto è così limpido
tutto è così nitido
talmente solidamente in bilico
che darmi al futuro
mi appare ridicolo
Entro in un locale
prendo un tavolo
mi siedo in un quadro di Hopper
e sbircio da lontano
il nero accecante della mia morte
© Simone Consorti
Categoria: inediti, poesia, poesia contemporanea, poesia italiana, poesia italiana contemporanea, redazioneTag: inediti, pittura, poesia, poesia inedita, Poesia italiana contemporanea, Simone Consorti, Valentina Fraticelli
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L’ha ribloggato su I lacci che legano.
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