Enea Roversi, dalla raccolta inedita Coleoptera
Dalla sezione presenze / presente:
latte ghiacciato
sul marciapiede una macchia, con bianche striature
di liquido rovesciato o di bagnato indecifrabile
si diramano stelle in ambo i sensi sull’asfalto
sembra latte ghiacciato, forse brina dicembrina rappresa
cerco di evitarla, non mi chiedo il perché di questa
mia azione ma poi è calpestata ormai la brina
di latte ghiacciato che supera il pensiero
che oltrepassa la volontà di delimitare il
raggio d’azione un raggio di sole che infine
scioglierà la macchia con scontata dolce efferatezza
cronaca e letteratura
non è letteratura non serve è cronaca
il manifesto strappato gronda sangue
si staccano dalle pareti le frasi
non ci manca la rabbia, ci fa difetto
la ragione è un periodo di transizione
di grovigli inesplicabili e rozzi non c’è
trasumanazione né organizzazione
un’epoca di subcultura e gastrite
dove le navi annaspano alla fonda
descriviamo la cronaca allora con
dovizia di particolari lasciamo la
letteratura al conformismo degli
esteti sia fatta per sempre la
volontà dello stomaco
pioggia di rane
e della virtù poi che ne faremo
dei ricordi avvolti nel cellophane
di tutti i fulmini caduti dal
cielo durante i temporali estivi
che ne faremo della sabbia
nelle clessidre dell’intonaco
che cade a pezzi e dei chiodi
arrugginiti che rimangono su
attaccati a un’idea da nulla
che ne facciamo ora poi
di questa nostra insipienza
degli ululati notturni della neve
così poco rassicurante e del sole
nascosto che cosa ne possiamo fare
dei segnali di pericolo degli allarmi
delle dottrine rinnegate possiamo
attendere impassibili o sgomenti
la pioggia di rane o l’ultima eclissi
che verrà
Dalla sezione addizioni e sottrazioni:
ladri di biciclette
come fossimo rimasti immobili, di spalle
dentro un’immagine in bianco e nero
folla di gente muta che non muta
cambiato soltanto l’abbigliamento senza più
quei vestiti sformati e polverosi da neorealismo
ladri di biciclette del terzo millennio
con la forza e la disperazione un
lacerante soffocato grido un
misero slabbrato sogno la
lacrima cristallizzata sul conto finale
la dignità del lavoro (come no)
tutto ha un prezzo anche l’essere
umano è questo il conto da pagare
compro oro
così suburbano il paesaggio, lunga
linea senza colore né traccia
senza midollo e spina dorsale
scrostato affresco pregno di umidità
procede veloce il corteo di ombre
disegni di fuliggine e grafite
procedono i gesti ora lenti ora
veloci le mani giunte e il
dito medio alzato nell’aria
si rincorrono i movimenti poi
la luce rossa del semaforo
confusa con l’insegna luminosa
compro oro: pago in contanti
oscillazioni
e poi l’andamento dei mercati i flussi
interbancari le oscillazioni che ci fanno
preoccupare e disoccupare le paure
le code fra le gambe la materia che si
sgretola la ricchezza diventata im-
-materiale così impalpabile sospiro gli
indici rimangono indifferenti alle fasi
lunari siamo anime in fibrillazione
le cifre ci rassicurano a volte pure ci
sgomentano occorre calma occorre ri-
comporre le fila ritrovare il bandolo
questo terreno è fragile sotto di noi
questa linea sottile svapora con
velocità ineluttabile più oltre le
nostre idee oltre i confini ripassati
oltre le mai arrivate risposte
Dalla sezione il futuro del mondo:
coleotteri
forse la soluzione potrebbe stare nel
vivere come un coleottero qualunque
tra miliardi di simili incompresi e vacui
con la disinvoltura del saprofago
che sceglie con cura ogni sostanza
sorvolare inquietudini e tormenti
disegnando nell’aria la naturale
linea di voli radenti e ben calibrati
un organismo anonimo e ronzante
sbeffeggiatore di teste umane
inopportuno trasvolatore in cerca
di
spazio 1999-2018
che cosa rimane di quelle catastrofi
in bianco e nero di noi di quel tempo
di ieri astronavi sparate dritte verso
il domani che non è mai arrivato
di quello spazio quei numeri il 9
in special modo pronto a trasformarsi
in uno zero canto finale di un’
epoca che cosa rimane di noi
che forse eravamo migliori di
adesso delle speranze frantumate
quei sogni evaporati nelle galassie
lontane che cosa ne rimane che cosa
rimarrà di noi se siamo ancora umani
che non lo sappiamo che cosa sarà
se diverremo noi stessi una catastrofe
che cosa di noi ma siamo ancora umani
?
frantuma si frantuma
frantuma si frantuma occasione di ossa
e le voci stemperate le voci ovattate le voci
tenebra decerebra il callo acquoso
spazza via la corrente non c’è più tempo ormai
golfi liquefatti navi disancorate gorghi
disperante l’uccello marino esala solo
ripeti il gesto ora ripetilo non fermarti
arpeggiano onde nevrasteniche le senti?
mutano il corso dei giorni e delle notti
mutano il percorso della science fiction
innalzano bandiere sui muri abbattuti
alimentano il nuovo corso della genetica
di gocce di cataclismi di innocue sciagure
frantuma si frantuma la vertebra del mare
disperato l’ultimo uomo esala solo
Enea Roversi è nato a Bologna, dove vive. Si occupa di poesia da diversi anni, collaborando con diverse realtà. Pubblicato su riviste, antologie, siti web e blog letterari, ha partecipato a numerose letture e a festival letterari. Fa parte dello staff organizzativo del festival letterario Bologna in Lettere e della redazione della fanzine letteraria online Versante Ripido. Si occupa anche di arti figurative (collage e tecnica mista). Gestisce il blog Tragico Alverman e il sito www.enearoversi.it.


3 risposte a “Enea Roversi, Dalla raccolta inedita “Coleoptera””
Parlare la stessa lingua infondo preserva.
Sei venuto qui per ascoltare,
dunque un omaggio è d’obbligo. Per Enea Roversi.
Sorprende l’occhio in spostamento variabile
le cime alte, ancora più basse.
E poi spostandosi in fallo si catapulta
all’indietro.
In attesa pesci.
Concentrandosi lo zoom
intesse la realtà. Penetra seguendo le
diramazioni astrali. Treno per Bari Centrale e
a fuoco si restringe la meta.
Alla prossima fermata. Stridono gli argani. In
terra sorprendi l’uscita,
Brigata Bari il ricordo pret-a-porter.
Grazie Poetarum. Grazie Roversi.
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Grazie Mauro Pierno
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[…] Su Poetarum Silva, che tra i blog letterari italiani è uno dei più prestigiosi, nonché uno dei più seguiti, è apparsa un’ampia scelta di poesie tratte dalla mia raccolta inedita Coleoptera.Sono davvero felice e onorato per lo spazio concessomi.Grazie a Poetarum Silva e soprattutto grazie di cuore ad Anna Maria Curci, per la sua sensibilità e la sua gentilezza.Di seguito il link per Poetarum Silva:https://poetarumsilva.com/2019/03/01/enea-roversi-coleoptera/comment-page-1/#comment-40359 […]
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