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Federica Giordano – Inediti

 

Nel punto in cui hai versato tutta la tua luce,
proprio lì dove tu hai nutrito la tua pianta.
Da quel foro della terra, tutti gli alberi del resto del mondo
Lanciano la loro voce.
Ma tu innaffi la tua pianta.
Anche il tuo regno i corrode.
Il bosco scuro ha abitanti maligni che vincono sempre”.
Ho sentito la loro voce
solo sui cadaveri.

 

*
Un’abbondanza in me continua a morire.

Lei mi guarda da lontano, come un’ostrica
che dagli abissi non sospetta il mondo.
Cresce nel segreto.

Da dove io sono, riuscire a guardarla è un dolore.
In un pascolo una pecora ingoia un filo d’erba
e una fonte si prosciuga.

 

*
Al supermercato
La merce e gli scaffali erano un’enorme
struttura mostruosamente posata.
Il latte indispensabile.
Incontrai gli occhi neri del passante che non mi disse mai,
di come una volta ingoiò un pugno di biada
rubata al suo cavallo.

 

*
A Rebecca

I tuoi occhi puliti.
Il tuo è lo sguardo del cavallo.
Non sospetta dei morbi che attanagliano me e il mondo.

Il tuo sguardo è la mia voragine.
È come sentire un urlo senza provenienza
in mezzo alla foresta.

Il viso che sorride si deforma ogni volta,
mostruosamente.
Lei non vede. Non lo sente,
protetta dalla sua violentissima innocenza.

 

Notizia biografica
Federica Giordano è nata a Napoli nel 1989. Si laurea con 110 e lode in Lingue e culture moderne con una tesi in traduzione letteraria dal tedesco dal titolo Traduzione e traducibilità della poesia. Porcellana di Durs Grünbein.
Nel 2008 pubblica la raccolta poetica Nomadismi. Nel 2009 è autrice del testo in musica Favola di Mezzanotte, musicato dal compositore G. Mancusi. Nel 2011 pubblica La parte che ti ho affidato, Boopen Led Edizioni. Sue poesie vengono pubblicate su riviste specialistiche. Partecipa a reading poetici e rassegne letterarie come Il festival della Letteratura di Narni e Una piazza per la poesia di Napoli. Si occupa di critica letteraria per varie riviste tra cui «Nuovi Argomenti» e «Poesia» di Crocetti. Da segnalare il suo servizio sulla raccolta Porcellana. Poema sulla distruzione della mia città di Durs Grünbein, pubblicato nel numero di Febbraio 2013 della rivista «Poesia». Nel 2014 partecipa come autrice e come traduttrice al progetto antologico Ifigenia siamo noi, edito da Scuderi Edizioni.
Cura la sottotitolazione italiana di due lungometraggi di Cynthia Baett, Cycling the frame e The invisible frame presentati nell´ambito delle rassegne culturali del Goethe-Institut di Napoli. Un’ampia selezione di testi inediti viene pubblicata sulla rivista «Poesia», numero di novembre 2016.
Nel 2016 pubblica Utopia Fuggiasca con l’editore milanese Marco Saya. Il libro è stato presentato nell’ambito della Fiera del Libro di Roma “Più libri più liberi” ed è stato premiato a Mosca, vincitore della sezione “Tonino Guerra” nell’ambito del Premio italo-russo Bella Achamadulina 2017.


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