Se c’è una madre c’è un figlio
e il respiro resta circolare
Ora che hai riempito la bocca
di sensi e parole, i piedi di cammino
questi sguardi digiuni
che chiedono, mi chiedono …
alla fine le alghe s’ammassano
la rondine riconosce la gronda
ma l’umano l’umano
è solo transumanza e noi
. ai suoi crocicchi
dispersi scatti di bui di luci
… ad uscire
ogni giorno nel giorno
s’impara: la notte
ha le mani già piene di alba,
avrà un senso questo andare
per campi e per stelle
fiancheggiare i dirupi
e danzare in un fiotto di sole
tra le pozze di pioggia
avrà un senso…
Da lontano ti guardo
mi dormivi sul petto
sei lo stesso calore
lo stesso dolore … come allora
parlo piano per non svegliarti
*
Dalla retina alla corteccia
della notte si teme
la profezia che cela
– anche con le finestre chiuse
la luna può farsi insidiosa –
a sera
nella camera oscura del ventre
ricomponete i minuti raccolti preziosi – poi –
ancora una volta accecate i cantori!
…che un po’ di futuro si faccia remoto
*
Posso trascinarla per giorni
stanarla e impedirle
di spingersi insidiosa avanti
la ritraggo mentre lavoro
si rimaglia da sola la notte
sospesa aspetta – e anch’io
aspetto che sedimenti –
finché sul fondo
ciò che era goccia si fa sale
e non rischia di debordare dagli occhi
Angela Caccia, Accecate i cantori, € 10,00 pp. 80 (Il filo dei versi 29) nov 2017 ISBN 978 88 94903 17 1. Opera vincitrice del concorso Versi con-giurati.
Angela Caccia, funzionaria in un ente pubblico, vive e lavora a Crotone; studi classici e laurea in materie giuridiche la hanno ulteriormente abbarbicata alla poesia. Gelosa dei suoi affetti, ritiene con Octavio Paz che “I poeti non hanno biografia. La loro opera è la loro biografia”, l’unica che restituisca il riflesso più fedele di un autore –molte volte sconosciuto all’autore stesso. Ha vinto diversi concorsi ed è inserita in numerose antologie. Con Fara ha pubblicato le raccolte Nel fruscio feroce degli ulivi (2013) e Il tocco abarico del dubbio (2015). Con LietoColle ha dato alle stampe Piccoli forse (2017).
Una replica a “Accecate i cantori – Angela Caccia”
dimenticarsi di esistere.
accecando i cantori, e perseguendo la propria di vita. non incoraggiando le lacrime a disperdersi, ma a sedimentare scrittura.
Riscoprirsi poesia nelle discariche delle parole
una grande forza, un grande progetto.
Discernere che gran bel dono.
Buona poesia, allora.
Grazie Filia, grazie Poetarum, grazie Angela Caccia.
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