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Luca Tosi, Poesie inedite

La finestra aperta

Oggi la primavera
s’era tutta stravaccata
che anche il tronco dell’albero
fletteva.
Sono tornato a casa più leggero
come quando capita
di parlare con qualcuno che sta peggio di te.
Al telegiornale dicevano di un attentato
in Siria
e l’abbiamo risentito, io e la mamma,
anche mentre passeggiavamo
annunciato da una finestra aperta.
Un attimo dopo è passato un gatto bianco
e la mamma gli ha fatto “psst”.
Il gatto le ha sfiorato la caviglia con l’orecchio.
Avevano tutti e due
voglia di scherzare.
*

La mia vicina

Stamattina gli uccellini facevano
un gran concerto
così sono uscito sul terrazzo
e c’era la mia vicina che sistemava
le scope.
Tirava vento
e il suo naso a rampa tremolava
aggrappato alla faccia.
Sono rientrato
poi sono andato in bagno.
Ho aperto la finestra.
Nel bidè c’era un lazzo bianco
a mollo
e quando è entrato il vento
si è mossa solo l’acqua.
***

Un euro

Camminavo per il parco.
A un certo punto mi sono accorto
che stavo scalciando le margherite.
Allora sono andato sulla strada.
Dopo un po’ ho visto un barbone
steso sull’asfalto
tra il cassonetto della carta e quello della plastica.
Mi sono avvicinato
e gli ho dato un euro.
Mi sono sentito
uguale a quel giorno
che per appendere un calzino al filo
avevo usato due mollette,
una verde e una viola.
*

I polsi

Una ventina di bambini
facevano la partita notturna
nella piazza più grande d’Europa.
Io mi sono steso
su una panchina
perché ero stanco.
La prima estate
m’incurvava i polsi.
Poi due donne hanno radunato i bambini
e hanno cominciato a contarli
ma la conta non tornava.
Anche la gru
al di là della strada
mancava la luna
per mezzo metro.
*

L’opera

Mio babbo
ha parlato di Trump
per tutta la cena.
Mia mamma
ha comprato la panna per
le fragole, e io
ce ne ho messa
un quintale.
Mi sono riempito la bocca per
non sentire niente.
Dopo mangiato,
ho fatto avanti e indietro dal terrazzo
per delle ore.
Era come se l’opera
mi suonasse nelle orecchie.
Ho fumato, bevuto acqua frizzante.
Poi, verso l’una di notte
un gran botto è venuto dalla parallela.
Era il figlio del macellaio
che ha fatto esplodere
un petardo
nella tromba di scale
del suo condominio.
*

Il soffitto

È appena l’alba.
Entra dalle fessure delle tapparelle
e galleggia sull’armadio
come quelle meduse
fosforescenti
del Giappone.
Mi piacevi di più
quando non mi vedevi.
Adesso devo nuotare verso il soffitto,
buttare la testa fuori
e prendere il respiro
più grande che ci sia.
Asciugare le guance al sole
e smetterla
di ripetermi il tuo nome.

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Luca Tosi, ha 26 anni e studia presso il Master in Sceneggiatura “Carlo Mazzacurati” all’Università di Padova. Nel 2013 ha ricevuto il Primo Premio Internazionale Extro per la silloge di poesie Flanella, edita da Eretica Edizioni (prefazione di Franz Krausphenaar). Con la sceneggiatura per corto La seconda punta ha ricevuto il Primo Premio al Festival Corto e Cultura di Manfredonia 2016 e il Premio Miglior Sceneggiatura Giovane alla Biennale Cinegiovani 2016 (giuria presieduta da Alberto Fasulo e Marc’Aurelio d’Oro, al Festival del Cinema di Roma). Sempre nel 2016, con il racconto Continua si è visto scelto tra i cinque Detective Selvaggi del bando indetto dal Festival Internazionale Santarcangelo dei Teatri. Con racconti e poesie è stati pubblicato in antologie e blog letterari (Nottetempo, Il Rumore delle Cose).