Solo 1500 n. 26 – Tu come lo guardi un vecchio
Come ci stai davanti a un vecchio? Preferisci stargli di fianco per non sentire lo sguardo? Cosa gli diresti tu a un vecchio adesso? Non un tuo parente, ma uno quasi estraneo. Uno che ti si siede di fronte al bar e comincia a raccontarti una storia. Tu cosa fai? Fai quello che ascolta o quello che ha fretta e se ne va? E se resti ad ascoltare lo fai sinceramente o solo per educazione? Mettiamo la prima ipotesi, che tu rimanga lì a sentirlo parlare, mettiamo che ti vada. Ti emozionerai mentre snocciola storie d’altri tempi, lo compatirai se ti parlerà delle difficoltà di ogni giorno. Perché mica è facile essere vecchi in questo paese, poi, dove la maggior parte della gente è vecchia. Non è paese per giovani né per vecchi, siamo una specie di terra di nessuno. Magari questo vecchietto ha fatto il partigiano, oppure è una signora col cappello che da giovane ha fatto l’infermiera. Un barbone che un tempo è stato ricco. Mi segui? Capisci che quello che hanno da dire non ce lo possiamo perdere? Un vecchio che ti sorride quanta dolcezza fa e quanta vita ti sta passando tra le braccia. Parlare con un anziano ti fa sentire quanto sia vicina la morte e che anche a questo si possa sorridere. Fai così, se siete al bar, offrilo tu il caffè o il tè, poi magari ringrazia e fai due passi con lui fino al parco, o più in là. Guardalo mentre si allontana un po’ sbilenco dentro al cappotto, guardalo, guanti e cappello, guarda avanti, ricordati di te.
Gianni Montieri


6 risposte a “Solo 1500 n. 26 – Tu come lo guardi un vecchio?”
Questa pagina è toccante, non si dilunga in svenevolezze o prediche sul valore della vecchiaia, l’esperienza ecc…
Preferisce entrare nella relazione umana, chiedersi cose ne abbiamo fatto della nostra vita, della capacità di comunicare, non solo a parole, piuttosto con quei gesti carichi di significato che illuminano. Sedersi, ascoltare, offrire un caffè e passeggiare insieme sono atti ricolmi di amore, regalano e maturano ad un tempo. Complimenti a chi ha scritto, deciso di inserire, divulgato questa pagina di civiltà. Marzia Alunni
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Non mi piace dire vecchio, quindi dirò anziano (come sono io) la parola vecchio la uso per
un oggetto d’antiquariato! Dunque come lo vedo io un anziano, non saprei dirlo. Dirò che
spesso intenerisce nell’intimo vedere un anziano, magari che fa fatica a salire le scale.
Aggiungo che gli anziani, ovviamente, non hanno futuro, A tal proposito voglio raccontare
un episodio: il grande giornalista Montanelli, un giorno venne intervistato già in età molto
avanzata. Fra le tante domande, da ultimo l’intervistatore gli disse: come lo vede lei il suo
futuro? Il grande Montanelli col suo tipico sarcasmo toscano, rispose: dentro un loculo!!
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Gianni … senza parole :)
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Io non so nemmeno se sono riuscito a star vicino a mio padre nel modo giusto prima che se ne andasse. E non so nemmeno come potrò guardare negli occhi i prossimi vecchi che incontrerò tra qualche anno, quelli cui ho lasciato (insieme ad altri come me) che gli rubassero le pensioni e una vecchiaia tranquilla … almeno per chi poteva averla una pensione…
La pensione, la massima aspirazione di un popolo ormai bue … Una volta ci tenevano buoni tutta la vita con la speranza di una pensione, e ora?
Bah, lascia perdere… pezzo di grande sensibilità.
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ho ricevuto molto dalle mie nonne ed una zia di mio padre… con questo articolo hai fatto sì che concentrassi tutti i miei ricordi, le espressioni, i modi dialettali che tanto riscaldano il cuore. grazie
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grazie a tutti
g.
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