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Racconti matti (Verso il Festival) #6: Heman Zed, Autoscopia
Continua a leggere: Racconti matti (Verso il Festival) #6: Heman Zed, AutoscopiaNota: Abbiamo chiesto ad alcuni scrittori dei racconti attorno al tema della follia, su quello che succede a volte nella testa della gente; sono tappe di avvicinamento al Festival dei Matti – Nel nome degli altri che si terrà a Venezia dal 13 al 15 maggio. Il sesto racconto è di Heman Zed e si…
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Racconti Matti (Verso il Festival) #5: Anna Toscano, La prima volta
Continua a leggere: Racconti Matti (Verso il Festival) #5: Anna Toscano, La prima voltaNota: Abbiamo chiesto ad alcuni scrittori dei racconti attorno al tema della follia, su quello che succede a volte nella testa della gente; sono tappe di avvicinamento al Festival dei Matti – Nel nome degli altri che si terrà a Venezia dal 13 al 15 maggio. Il quinto racconto è di Anna Toscano e si intitola La…
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Racconti Matti (verso il Festival) #4 Silvia Tebaldi, Scrivere nei tempi morti
Continua a leggere: Racconti Matti (verso il Festival) #4 Silvia Tebaldi, Scrivere nei tempi mortiQui in questa casa persa tra i campi e in quello che ci diciamo c’è un segreto, sì, però più del segreto contano le strade per arrivarci; che sono poi linee invisibili tra i campi, pensieri che non si vedono, momenti come di stupore – di affetto per il cuore che batte, come ha detto…
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Racconti Matti (verso il Festival) #1: Andrea Pomella, La tribù dei topi
Continua a leggere: Racconti Matti (verso il Festival) #1: Andrea Pomella, La tribù dei topiQuando ho letto l’annuncio su internet non c’erano foto del monolocale, c’era solo una descrizione meticolosa, avrei detto orgogliosa. Nella descrizione tuttavia non c’era niente che mi allettasse (a pensarci bene non poteva esserci niente che avrebbe potuto allettarmi), a parte il prezzo: cinquecento euro mensili. Mi è sembrato subito un affare, cinquecento tondi, una…
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Gli undici addii #7: Vacanze di Natale
Continua a leggere: Gli undici addii #7: Vacanze di NataleGiulio era morto di stanchezza, tanto per incominciare, e su questo punto non c’era dubbio possibile. Il primo ciclo di mesi fino alle vacanze era stato massacrante, ma percorreva lo stesso il marciapiede a passo svelto, cercando di anticipare la campanella del mattino, perché sapeva cosa poteva accadere se la sua terza G rimaneva scoperta…
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I me medesimi n. 25: Antonio Cerantola
Continua a leggere: I me medesimi n. 25: Antonio CerantolaSi presenta elegante, per uno che dorme al parco Sempione. Con quel maglioncino da donna nero indossato al rovescio sul petto nudo. Oggi dev’essere passato da qualche bagno perché è tutto bello pettinato e sbarbato. Non lo vedi arrivare perché non è uno di quelli che si trascinano da un cestino a un altro.…
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I me medesimi n. 24: Serpenta
Continua a leggere: I me medesimi n. 24: SerpentaPoverina, dice il collega, quello intelligente: è prigioniera. Di chi? Chiedono le altre, quelle che la chiamano bradipa o sfinge: quelle stronze. Di se stessa, risponde l’intelligente, guardatela: sembra il dipinto sul proprio sarcofago, avete presente? Certo che anche lui, deve sempre fare l’intelligentone per ‘sti due libri che ha letto. L’ha detta giusta la…
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Simone Ghelli, Sensible Soccer
Continua a leggere: Simone Ghelli, Sensible SoccerSimone Ghelli, Sensible Soccer Quando cominciai a entrare nel giro degli help desk, alcuni anni fa, la mia postazione di lavoro constava soltanto di una scrivania con il telefono e un computer fisso, dove tra una chiamata e l’altra passavo il tempo a cercare di vincere il campionato di Sensible Soccer con un simulatore che…
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Gianluca Wayne Palazzo, “Gli undici addii” #6: Consiglio di classe
Continua a leggere: Gianluca Wayne Palazzo, “Gli undici addii” #6: Consiglio di classeQuel solito brusio di penne scivolate sul bancone della sala professori, i fogli ciancicati e le agende, le fotocopie fruscianti e l’ordine del giorno, il registro rosso dalla copertina ruvida per il verbale, sotto la faccia di uno scorato professore di musica, la plastica beige dei bicchierini di caffè della macchinetta, e poi un foulard,…
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I me medesimi n. 23: Vittorio
Continua a leggere: I me medesimi n. 23: VittorioLa mano sulla testa l’aveva appena sentita che già, la testa, gliela avevano messa sotto. Nel cesso. Nel cesso del pub. Dalla sorpresa Vittorio non aveva fatto in tempo a contrarre i muscoli della schiena per resistere. Fottuti cessi senza chiave che ci entra chi vuole. Poi quelli dovevano essere almeno in due. Sicuramente. Quando,…